Google aggiorna la Ricerca con tantissime novità e rende Duplex ancora più smart

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Nel corso dell’evento Search On, andato in onda in forma digitale su YouTube, Google ha annunciato una serie di miglioramenti dedicati al proprio servizio Ricerca Google, ma anche ad altri servizi come Google Duplex.

Google Duplex. Continua nel frattempo anche l’evoluzione di Google Duplex, una tecnologia di intelligenza artificiale presentata un paio di anni fa al Google I/O e arricchita da nuove funzioni nel corso dei mesi. (TuttoAndroid.net)

Ne parlano anche altre fonti

I risultati saranno più precisi nel capire refusi, specifici passaggi o argomenti correlati alla ricerca. · Migliore comprensione grazie ai dati: a volte la risposta migliore a una ricerca è una statistica, ma spesso i dati che la compongono sono di difficile comprensione. (igizmo.it)

L’innovazione proposta da BigG si basa sul modello di machine learning che consente di riconoscere brani da “sorgenti umane”. Quando cominciarono ad arrivare le app capaci di riconoscere i brani per fornire subito all’utente titolo della canzone e nome dell’artista sembrava a tutti che la tecnologia avesse compiuto un passo enorme. (Tech4Dummies)

Dimenticatevi Shazam: ora Google vi consentirà di ritrovare una canzone cantandola, canticchiandola, fischiettandola o a suono di “hum hum”! Quando canticchi una melodia nella ricerca, i modelli di apprendimento automatico di Google trasformano l’audio in una sequenza basata sui numeri che rappresenta la melodia della canzone. (A Tutta Informatica!)

Nel film Ritorno al Futuro si ipotizzava l’avvento di hoverboard e altri gadget futuristici, ma la realtà è ben diversa: infatti nel 2020 Google consente di trovare una canzone canticchiandola. Ricordiamo che sul lato gaming Google ha promesso delle novità per Stadia entro la prossima settimana. (Gametimers)

L’annuncio è arrivato attraverso un video – che trovate di seguito – accompagnato dal lancio anche in Italia al momento solo su Android, mentre su iOS sarà disponibile più in là. (Deer Waves)

Sono sufficienti dei semplici mormorii, quanto più intonati e scanditi possibili, per far sì che Google possa confrontare la melodia con il proprio database da milioni di brani per cercare le corrispondenze più probabili (Today)