Suore clarisse scomunicate in Spagna cacciano anche il falso vescovo della Pia Unione

Le religiose erano già state scomunicate nei giorni scorsi dal vescovo di Burgos a causa della loro rivolta contro la Chiesa cattolica. Le clarisse si erano quindi messe sotto la tutela di Pablo de Rojas Sanchez-Franco, fondatore della congregazione, dal quale oggi hanno però deciso di separarsi. "Camminano libere e sole", hanno assicurato in un comunicato ascolta articolo Un secondo capitolo nella storia delle suore Clarisse del monastero di Belorado, in provincia di Burgos, nel nord della Spagna, in rivolta contro la Chiesa. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri media

E hanno assicurato di non temere la scomunica poiché qualunque «condanna o sanzione canonica» per loro è «nulla» in quanto «non ha potere sulle anime» ed è «carente di effettività». (Avvenire)

Dopo aver dichiarato di non voler più fare parte della chiesa cattolica, le suore clarisse del monastero di Belorado, in Spagna, sarebbero state scomunicate. (Io Donna)

Le clarisse spagnole, conosciute come «le monache dei cioccolatini» perché producono dolcetti, sono state scomunicate dopo le frasi contro Papa Francesco e la Chiesa di Roma. Un atto atteso, decretato dall'arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, che riguarda dieci suore dei monasteri di Belorado (Burgos) e Orduna (Vitoria). (La Stampa)

Spagna: le "suore dei cioccolatini" saranno scomunicate, hanno lasciato la Chiesa in rivolta

È avvenuto nel nord della Spagna nel convento di Santa Clara a Belorado, 1800 abitanti a 50 km da Burgos (provincia di Castilla y León). Le suore hanno pubblicato lo scorso 13 maggio un manifesto di 70 pagine e una lettera sui social con cui annunciano la rottura con la Chiesa Cattolica (ilmessaggero.it)

Le dieci monache clarisse del monastero di Belorado, scomunicate sabato 22 giugno dall'arcivescovo di Burgos, si sono smarcate mercoledì 26 giugno anche dalla chiesa della Pia Unione di San Paolo Apostolo, che avevano abbracciato, e hanno allontanato il falso vescovo e fondatore della setta, Pablo de Rojas Sanchez-Franco, dal monastero. (leggo.it)

E hanno assicurato di non temere la scomunica poiché qualunque “condanna o sanzione canonica” per loro è “nulla” in quanto “non ha potere sulle anime” ed è “carente di effettività”. (Gazzetta del Sud)