In pensione a 64,2 anni, il sistema è a rischio squilibrio: l’allarme dell’Inps

A fine dicembre in Italia si contavano circa 16,2 milioni di pensionati, di cui 7,8 milioni uomini e 8,4 milioni donne, con un importo lordo complessivo delle pensioni erogate pari a 347 miliardi di euro. A livello di reddito pensionistico medio mensile, gli uomini percepivano circa il 35% in più rispetto alle donne, con un importo di 2.056,91 euro contro i 1.524,35 euro delle donne. Sono alcuni contenuti nel “XXIII Rapporto annuale sulle pensioni” firmato dall’Inps. (Finanza.com)

La notizia riportata su altre testate

Dal XXIII rapporto annuale presentato ieri dall’Inps emerge con chiarezza, infatti, come anche nell’assistenza previdenziale l’Italia registra un divario territoriale profondo, con un Nord dove le pensioni sono più cospicue e un Sud dove la maggior parte della spesa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale è concentrata in servizi assistenziali o di sostegno al reddito. (Corriere della Sera)

Pensioni più basse del 35 per cento Al 31 dicembre 2023 i pensionati sono circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine. Sebbene rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), le pensionate percepiscono il 44% dei redditi pensionistici, ovvero 153 miliardi di euro contro i 194 miliardi dei maschi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'espressione "exhaustion gap" trae origine dall'analisi tecnica dei mercati finanziari e delinea, come si evince dalla sua traduzione, una "discrepanza di stanchezza" che interessa le donne e gli uomini, colpendo maggiormente le prime. (Roba da Donne)

I contenuti della Relazione annuale dell’Inps: l’allarme sul sistema a rischio squilibrio, il focus sugli under 30 che lavorano e guadagnano meno. Nel complesso la spesa resta elevata per troppe uscite anticipate e anche per la generosità degli assegni. (FIRSTonline)

Lo scorso rapporto dell’Inps ha lanciato l’allarme: il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione, non compensati dall’immigrazione, stanno generando uno squilibrio tra contribuenti e pensionati. (Informazione Scuola)

«Nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro». (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)