Corpo e spazio: le architetture del terrore di The Substance

Punto focale dell’azione, il bagno rappresenta il claustrofobico bozzolo dove Elisabeth si confronta spietatamente con sé stessa, dove osserva il proprio volto e il proprio corpo con l’ingenerosità di una società maschile che ha stabilito canoni dai quali pare impossibile affrancarsi (nonostante il #bodypositive). È anche il luogo nel quale Sue ricava una stanza segreta, buia come le profondità dell’inconscio, dove occultare la parte più detestabile di sé, la Elisabeth che invecchia trasformandosi in una sorta di Gollum (Domus IT)

Se ne è parlato anche su altri media

Demi Moore descrive così il body horror «The substance», ora nelle sale in Italia dopo il successo a Cannes e negli Stati Uniti. La violenza che siamo capaci ad infliggerci per essere corrispondenti al modello che la società ci». (ilmattino.it)

«Cos'ho appena visto... Il film mi ha fatto capire che devo apprezzarmi così come sono. (leggo.it)

Questo articolo contiene importanti dettagli sul finale di The Substance, attualmente al cinema (GQ Italia)

Ci sono questi temi in The Substance di Coralie Fargeat, il film con Demi Moore e Margaret Qualley che è in questi giorni nelle sale italiane, dopo essere stato in concorso al festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la sceneggiatura. (Luce)

Lo sa bene Greta Cool, la diva decaduta di Paolo Sorrentino, che nel film Parthenope mostra come il mondo dello spettacolo non perdoni le ammaccature del tempo ma prediliga maschere fatte di felicità e perfezione. (Fanpage.it)

Il treno del ringiovanimento della propria carriera per Demi Moore meglio di così non poteva capitare. “Con The substance ho fatto i conti con la paura di invecchiare”. (Il Fatto Quotidiano)