I fondi pubblici e quel cinema italiano che nessuno va a vedere

Condividi questo articolo Il megadirettore naturale Prof. Guidobaldo Maria Albertelli possedeva una rara copia de “La corazzata Potemkin”…. Mi scusino i lettori l’incipit, ma questo mi è venuto in mente nell’ approfondire la notizia, poco data, circa il mugugno del cinema italiano alla Mostra di Venezia per il taglio dei fondi pubblici operato dal Ministero della Cultura del Governo Meloni. E sono andato a vedere i numeri e valutare, anzi, far valutare a chi legge, se effettivamente la contribuzione statale era in qualche modo giustificata per qualità e gradimento del pubblico, l’unico che alla fine decreta la riuscita di un film (la VOCE del TRENTINO)

Ne parlano anche altri media

C'è chi è convinto di avere più diritto degli altri, é una convinzione che dura da tanto tempo..afferma sibillino a Il Giornale Pier Francesco Pingitore. "Io penso che le leggi le debba fare il Parlamento. (L'HuffPost)

Pur pacato nei modi, quando si tratta di tutelare le esigenze dei lavoratori del cinema Neri Marcorè non ha peli sulla lingua. Venerdì inaugurerà a Torino la quarta edizione di Set in scena, tre giorni di musica e spettacolo di cui è direttore artistico. (La Stampa)

Spero che domani sia un altro giorno". Lo dice in un'intervista a La Stampa il regista Gabriele Muccino, che all'indomani dell'intervento di Nanni Moretti a Venezia contro la "nuova pessima legge sul cinema", ha pubblicato un post in cui definisce la stessa legge "pretestuosa, confusa, incompleta e cavillosa". (L'HuffPost)

CARO TAX CREDIT

Il regista ha pubblicato un post su Instagram per attaccare la legge sui fondi alle opere. Definita «pretestuosa, confusa, incompleta e cavillosa». (Open)

ROMA – A pochi giorni dalle dimissioni di Gennaro Sangiuliano, Gabriele Muccino attacca l’ormai ex ministro della Cultura per l’operato di questi due anni. Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

“Ai colleghi produttori e registi vorrei dire che dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova pessima legge sul cinema”. Alla Mostra del cinema di Venezia, Nanni Moretti non ha abbandonato le usuali vesti di “regista impegnato”. (L'Opinione delle Libertà)