La Cina, il Wto e le nuove guerre commerciali
Di Maurizio Sacchi Con l’elezione di Donald Trump alla Casa bianca si prevede una svolta nei rapporti con la Cina che dovrebbe mutare in modo importante l’economia globale. Durante il prossimo mandato di Trump si definiranno quei rapporti e le cosiddette “guerre commerciali”. Se le dichiarazioni durante la campagna elettorali verranno messe in atto, questo conflitto vedrà un’escalation: dalle sanzioni, che per definizione sono dazi punitivi, si passerà a una politica di dazi generalizzati, senza alcun significato etico, ma volte a difendere l’economia Usa e a contenere l’ascesa del Dragone. (Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo)
Ne parlano anche altri giornali
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)
Senza volere affliggere i lettori con una valanga di cifre, basti riflettere sul fatto che, nell’ultimo anno di cui si hanno consuntivi precisi, il deficit della bilancia commerciale americana nei confronti della Cina ha raggiunto l’incredibile somma di 283 miliardi di dollari. (ilmessaggero.it)
Con l’imminente ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump il barometro delle relazioni tra Washington e Pechino segna già cattivo tempo. Anche il leader cinese Xi Jinping potrebbe però avere qualche asso nella manica da giocare nella partita con gli States. (il Giornale)
Come cambieranno i rapporti Usa-Cina con Trump? Parla Sisci Start Magazine ne ha discusso con Francesco Sisci, professore all’Istituto di Studi Europei all’Università del Popolo della Cina e consigliere scientifico di Limes. (Start Magazine)
Il vice ministro del Commercio, Wang Shouwen, ha espresso la volontà della Cina di intraprendere un confronto costruttivo con Washington, sottolineando che il dialogo dovrebbe basarsi sui principi del rispetto reciproco. (Economy Magazine)
C’è chi dice che la politica di Trump sulla Cina sarà negativa, c’è chi invece non lo dà per scontato. Dall’altra, potrebbe - come in passato - intaccare i rapporti con gli alleati indebolendo l’azione dell’Occidente, avvicinando la Cina ad un’Ue meno allineata all’orbita Usa e più propensa a mediare per risolvere i conflitti in corso. (Fanpage.it)