Ucciso a Gaza un soldato italo-israeliano: era pronipote del rabbino Toaff
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Daniel Maimon Toaff, il 23enne vicecomandante di Compagnia nel battaglione Shaked del Corpo Ghivati, ucciso a Gaza e nato a Moreshet, doppia cittadinanza israeliana e italiana, discendeva da una delle più prestigiose famiglie dell’ebraismo italiano. Era figlio di Shlomo Toaff, che di lui ha detto ieri alla radio israeliana: «Ci diceva sempre: “va tutto bene”, anche se so che non era così. Nei video girati dai suoi commilitoni, Daniel era sempre il primo a entrare negli edifici o nelle stanze, come si addice a un ufficiale di Tsahal». (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
La Comunità ebraica italiana in Israele «annuncia con dolore la perdita del capitano Daniel Maimon Toaff, 23 anni, vice comandante di Compagnia del Corpo Ghivati, caduto in combattimento nella striscia di Gaza». (Avvenire)
I cercapersone che utilizzavano i suoi membri sono esplosi all'unisono ieri pomeriggio alle 15.30. Parliamo di circa 5mila dispositivi con cui il leader Nasrallah aveva voluto sostituire i telefoni cellulari. (ilmessaggero.it)
Insieme con Toaff, a Tel al-Sultan nell'esplosione di un ordigno sono rimasti uccisi altri tre sergenti maggiori, Agam Naim, 20 anni, Amit Bakri, 21 anni, Dotan Shimon, 21 anni. Il funerale si terrà oggi. (ilmessaggero.it)
Era il pronipote di Shlomo Yona Renzo Toaff, fratello dello storico Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Elio Toaff, uno dei quattro soldati uccisi in combattimento a Gaza. (il Giornale)
– "Con il cuore colmo di dolore, amo la notizia della morte di quattro soldati israeliani, uccisi in combattimento a Gaza: Amit Bakri (21 anni), Dotan Shimon (21 anni), il paramedico Agam Naim (20 anni) e Daniel Mimon Toaff (23 anni). (IL TELEGRAFO Livorno)
Insieme a lui hanno perso la vita altri tre soldati israeliani: Amit Bakri (21 anni), Dotan Shimon (21 anni) e il paramedico Agam Naim (20 anni), la prima soldatessa ad essere uccisa nella Striscia dall’inizio della guerra. (Il Fatto Quotidiano)
