Gaza, tank israeliani avanzano a Rafah, 450mila civili in fuga, l'Onu: “a Gaza il 56% dei morti sono donne e bambini”, Ankara: “Olocausto”

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Il Giornale d'Italia ESTERI

"Donne e bambini costituiscono almeno il 56% delle decine di migliaia di persone uccise nella guerra di Gaza. Lo rende noto l'Onu". Il Ministero della Sanità con sede a Gaza ha affermato che dal 7 ottobre sono state uccise almeno 35.173 persone. Le autorità di Gaza hanno costantemente affermato che donne e bambini costituiscono la maggioranza delle persone uccise nella Striscia. Il ministero ha affermato che al 30 aprile erano state identificate quasi 25.000 persone uccise. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

Rispondendo al Question Time, il ministro ha sottolineato che "l'Italia ha a cuore il destino del popolo palestinese e ora la priorità è evitare una catastrofe umanitaria", affermando che l'iniziativa "Food for Gaza" lanciata dall'Italia con il polo romano delle Nazioni Unite è operativa. (il Dolomiti)

Il 14 maggio l'esercito di Israele ampliato le loro operazioni nel nord di Gaza, bombardando i combattenti di Hamas con carri armati e jet da combattimento a Jabaliya, mentre proseguono con l’offensiva su Rafah nel sud della Striscia. (WIRED Italia)

Gli alleati internazionali di Israele hanno ripetutamente esortato a non effettuare un’incursione di terra a Rafah, dove si trovano i rifugiati, avvertendo di una potenziale catastrofe umanitaria. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

«La Regione Lazio non considera Viterbo la pattumiera del Lazio, sul tema delle discariche ogni provincia dovrà fare la propria parte», lo dichiara l’assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera. (Frosinone News)

L'Unione Europea ha chiesto a Israele di mettere fine ''immediatamente'' alla sua operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove un milione e mezzo di palestinesi hanno trovato... (Virgilio)

Gli alleati internazionali di Israele hanno ripetutamente esortato a non effettuare un'incursione di terra a Rafah, dove si trovano i rifugiati, avvertendo di una potenziale catastrofe umanitaria. (il Fatto Nisseno)