Concessioni balneari, le associazioni spezzine: “Dal governo aspettative deluse, necessaria riforma organica della materia”
Le concessioni ai balneari vengono prolungate fino al 2027, le gare dovranno essere bandite entro il giugno precedente e chi subentra dovrà pagare un indennizzo a chi lascia e assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori. Questo quanto approvato dal Consiglio dei ministri con un decreto che è frutto di una serie di confronti ed equilibri. Le associazioni di categoria spezzine, Cna e Confcommercio, commentano attraverso i propri referenti sindacali quanto stabilito. (CittaDellaSpezia)
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Quinto Fabio Massimo cunctando restituit rem, salvò lo Stato temporeggiando. Ma si trattava del temporeggiatore, cunctator, per eccellenza. Vale lo stesso per il problema infinitamente minore dei balneari? Ultim'ora news 5 settembre ore 20 (Milano Finanza)
I balneari si sentono traditi dal governo: nei mesi passati era stato promesso loro di tener fuori questo settore all’applicazione della direttiva Bolkestein mentre in realtà, con la riforma appena varata dal Consiglio dei ministri, avviene l’esatto contrario. (La Stampa)
A partire dal Sib, il sindacato dei balneari che aderisce a Confcommercio, e dalla Fiba (Confesercenti). «Il provvedimento non ci soddisfa – spiegano i referenti Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli – perché prevede la messa a gara delle aziende. (LA NAZIONE)
"Abbiamo raggiunto un'intesa comune" con l'Italia sulle concessioni balneari, l'adozione del decreto legge "è un passo importante nella giusta direzione" e "speriamo" di chiudere la procedura d'infrazione, "ma lo faremo soltanto quando la legislazione italiana sarà pienamente in linea con il diritto Ue". (ilmessaggero.it)
Dopo avere promesso di escludere gli stabilimenti dalla direttiva Bolkestein (sono ancora freschi nella memoria i passionari interventi della leader di Fratelli d’Italia a difesa della categoria), l’esecutivo di centrodestra ha partorito una norma debole e pasticciata, che introduce una finta proroga fino al 2027 (a discrezione dei Comuni che potranno anche non usufruirne) e degli indennizzi inadeguati (basati solo sugli investimenti non ammortizzati degli ultimi cinque anni, un periodo in cui i concessionari non hanno investito proprio a causa della scadenza delle concessioni), per poi disciplinare le gare senza sufficienti riconoscimenti per chi ha sempre svolto questo lavoro. (Mondo Balneare)
Sulle spiagge venete è la domanda che oggi si fanno tutti gli operatori e gli addetti ai lavori del settore: e adesso, alla luce del decreto sui balneari partorito mercoledì a Roma pare con il sostanziale avallo dell’Unione Europea, che succede per le gare che si sono già svolte in regione e che hanno messo a bando buona parte delle aree attrezzate sul litorale? Preso atto dei contenuti del testo e al netto di estemporanee interpretazioni, sindaci e funzionati del Comuni della costa veneta hanno tirato più di un sospiro di sollievo: le gare avviate in Veneto sotto l’ombrello della legge regionale 33 possono proseguire regolarmente senza essere annullate o interrotte. (ilgazzettino.it)