Le guerre siriane da Trump a Trump
Nei calcoli di Mosca, doveva essere Kyiv a cadere in tre giorni, non Aleppo. Così i russi hanno cacciato il loro comandante, costretti a guardarsi le spalle, con un occhio alle proprie basi navali di Tartus e Latakia, cuore della proiezione nel Mediterraneo (Cirenaica) e in Africa. Negli ultimi cinque anni il mondo ha coltivato l’illusione che i fronti siriani, lungo i quali si sa dove si comincia ma raramente dove si va a finire, si fossero in qualche modo cristallizzati. (il manifesto)
Su altre fonti
"La Siria è un caos, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non devono avere niente a che fare, questa non è la nostra battaglia, non facciamoci coinvolgere". E' quanto afferma Donald Trump sulla situazione in Siria in un lungo post pubblicato su Truth Social poco prima del previsto incontro all'Eliseo con Emmanuel Macron. (OKMugello - News dal Mugello)
Forse in molti, nella regione-polveriera, stavano aspettando “il momento giusto” per tornare alla guerra “quando tutti erano occupati altrove”. (Il Fatto Quotidiano)
Adnkronos "La Siria è un caos, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non devono avere niente a che fare, questa non è la nostra battaglia, non facciamoci coinvolgere". E' quanto afferma Donald Trump sulla situazione in Siria in un lungo post pubblicato su Truth Social poco prima del previsto incontro all'Eliseo con Emmanuel Macron. (LaVoce)
All’indomani della presa di Damasco, le potenze internazionali rimangono “alla finestra”, e osservano l’evolversi della situazione in Siria di pari passo all’insediamento del nuovo governo guidato dagli insorti di Hts al posto del regime filorusso e filoiraniano di Al-Assad. (Il Sole 24 ORE)
Gli estremisti in Siria si stanno preparando ad attaccare Damasco e a rovesciare il presidente Bashar al Assad: a dirlo Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, che allo stesso tempo ha sottolineato la necessità che Washington resti fuori da quello che sta accadendo nel Paese. (Liberoquotidiano.it)
La guerra in Siria attira nel suo gorgo tutte le potenze regionali e globali: dagli Stati Uniti, la cui aviazione è intervenuta oggi sull'Eufrate contro forze filo-iraniane, ai russi che hanno coinvolto le loro basi sul Mediterraneo per mostrare i muscoli con esercitazioni navali, fino agli iraniani che minacciano di inviare truppe nel paese. (La Stampa)