Elezioni Usa, ai repubblicani il controllo del Senato: ecco perché è cruciale per Trump
(Adnkronos) – I repubblicani hanno conquistato il controllo del Senato, che sarà cruciale per la nuova amministrazione di Donald Trump, per la realizzazione della sua agenda politica e la conferma di segretari e nomine giudiziarie. Se i repubblicani avranno una maggioranza significativa, oltre i 52 seggi, questo darebbe loro, e all’amministrazione Trump, un’ampia capacità di manovra, per esempio rendendo meno influenti le due senatrici moderate Lisa Murkowski e Susan Colins, elette in Alaska e Maine, i cui voti invece sarebbero cruciali con una maggioranza ristretta. (OglioPoNews)
Ne parlano anche altri media
Nel mare rosso-blu dei seggi assegnati al Senato degli Stati Uniti (non tutti votavano), c’è un piccolo puntino color oro. È lo stato del Vermont che ha scelto in massa perché Bernie Sanders fosse rieletto per un quarto mandato di sei anni. (Il Fatto Quotidiano)
I democratici arrivati alle elezioni con 51 seggi contro 49 erano consapevoli di avere poche chance di poter mantenere il vantaggio. Per festeggiare il colpaccio è presto. (ilmessaggero.it)
L'ultimo ostacolo che dovrà superare per assicurarsi un controllo totale degli Usa è ottenere la maggioranza alla Camera bassa, in modo da evitare la cosiddetta lame duck (anatra zoppa), che si verifica quando un presidente ottiene la maggioranza solo in una delle due camere, cosa che lo costringere a mediare con gli avversari su questioni economiche come i tagli sulla spesa o il debito pubblico. (Today.it)
I repubblicani hanno ripreso il controllo del Senato dopo aver conquistato seggi in West Virginia e Ohio e aver respinto le sfide in Florida, Nebraska e Texas. (Economy Magazine)
I repubblicani hanno conquistato il controllo del Senato, che sarà cruciale per la nuova amministrazione di Donald Trump, per la realizzazione della sua agenda politica e la conferma di segretari e nomine giudiziarie. (Adnkronos)
Ed è una vittoria netta, tonda, un cappotto. Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti (secondo mandato non consecutivo: era accaduto solo a Grovenor Cleveland nell'Ottocento). (ilmessaggero.it)