GUERRA COMMERCIALE OCCIDENTE-CINA
Articolo Precedente
Articolo Successivo
In uno scenario geopolitico quanto mai instabile e complesso, l’Occidente appare realmente compatto soltanto su una manciata di questioni: su tutte, la determinazione a inasprire la guerra commerciale in atto con la Cina, a cui sono in pochi a opporsi e che si palesa nel crescendo, in questo inizio d’autunno, di provvedimenti volti a introdurre o rafforzare rilevanti dazi all’importazione di veicoli elettrici e altri beni da Pechino, in un maldestro tentativo di porre in particolar modo l’automotive europeo al riparo dall’insidiosa concorrenza dei nuovi grandi attori cinesi. (L'Opinione delle Libertà)
La notizia riportata su altri media
Un portavoce della Commissione Ue, infatti, ha parlato di contatti ancora in corso a "livello politico e tecnico"per "esplorare una soluzione alternativa che sia compatibile con i regolamento dell'Organizzazione mondiale del commercio, adeguata ad affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli stabilite dall'indagine anti-dumping, monitorabile e applicabile". (Quattroruote)
Stando a quanto riporta Automotive New Europe, a settembre la Cina ha esportato nell'Unione Europea oltre 60.000 veicoli elettrici, con spedizioni che hanno raggiunto il secondo livello più alto mai registrato. (HDmotori)
Case cinesi all’opera per non pagare i futuri possibili extra dazi UE sulle auto elettriche (il 46,3% totale a seconda del Marchio includendo i dazi del 10% che già c’erano). (Autoappassionati.it)
Corsa all'export. In particolare, secondo i dati delle autorità doganali cinesi elaborati dall'agenzia Bloomberg, lo scorso mese i cinesi hanno spedito nei 27 Paesi del blocco comunitario 60.517 veicoli a batteria, il 61% in più rispetto a un anno fa e poco meno del record storico. (Quattroruote)