La «nuova dottrina nucleare» di Putin va presa sul serio? E cosa deve fare l'Europa?

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Va presa sul serio la «nuova dottrina nucleare» annunciata da Vladimir Putin? In caso affermativo, quali conseguenze dovrebbero trarne gli europei, alle prese (forse) con la costruzione di una difesa comune? Anticipo una conclusione: per essere credibile, la difesa europea deve affrontare anche la questione nucleare, finora largamente ignorata perché «delegata» agli americani (come tante altre cose). (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Mosca è pronta a rivedere la sua dottrina sulla deterrenza nucleare: nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza nazionale, Vladimir Putin ha presentato le possibili novità. Tra queste, Mosca considererà come "un attacco congiunto" contro il Paese anche anche "l'aggressione da parte di uno Stato non nucleare ma con la partecipazione o il sostegno di uno Stato nucleare". (Sky Tg24 )

Secondo Rafael Loss, policy fellow allo European Council on Foreign Relations, il fatto che l’annuncio di una revisione della dottrina di deterrenza nucleare russa da parte di Vladimir Putin ci lasci discettare su cosa significhi concretamente “è proprio il punto”, l’obiettivo perseguito dal leader russo. (L'HuffPost)

Il messaggio non è velato: se i Paesi occidentali, in particolare Regno Unito e Stati Uniti, consentiranno a Kiev di utilizzare i missili a lungo raggio (i britannici Storm Shadows e gli americani Atacms) anche in territorio russo, saranno considerati possibili obiettivi per l’uso delle armi atomiche di cui dispone Mosca. (ilmessaggero.it)

Guerra, la nuova dottrina russa: «Pronti a usare l’atomica»

Vladimir Putin minaccia il ricorso alle armi nucleari, ancora una volta. La Russia potrebbe modificare la propria dottrina, ha detto il presidente, inviando un segnale all'Ucraina e soprattutto all'Occidente che sostiene Kiev nella guerra iniziata oltre 900 giorni fa. (Adnkronos)

Il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto alla riunione permanente del Consiglio di Sicurezza sulla deterrenza nucleare, nel corso della quale ha ribadito che “la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro la Russia e la Bielorussia”, visti i “dati attendibili sul lancio massiccio di missili e UAV oltre il confine”. (Notizie Geopolitiche)

Il primo settembre, il viceministro degli Esteri della Federazione russa, Sergei Ryabkov, aveva reso noto che Mosca aveva intenzione di cambiare la propria dottrina nucleare sulla base dell'analisi dei recenti conflitti e delle azioni occidentali in connessione con “l'operazione militare speciale”. (Inside Over)