Luca Casarini dell'ong Mediterranea: «Il ministro Salvini assolto? E noi metteremo più barche per salvare i migranti»

«La nostra risposta alla sentenza che assolve Salvini? Ancora più navi di prima, ancora più in mare di prima». Mentre continua a girare l’Italia per presentare il libro scritto con Gianfranco Bettin La cospirazione del bene, Luca Casarini, il notissimo attivista mestrino, affila le «armi» della dialettica e risponde alle provocazioni di gli chiede conto del «morale delle truppe» dopo l’assoluzione dell’ex ministro dell’Interno, ora ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 persone della nave della ong Open Arms a Lampedusa nell’agosto del 2019. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Sulla sentenza Open Arms “mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica” ma “oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno Piantedosi”. (Il Fatto Quotidiano)

Sulla sentenza Open Arms "mi pare un fatto che l'oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica" ma "oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno" delle Infrastrutture e dei Trasporti. (la Repubblica)

Carlo Nordio, Guardasigilli del governo Meloni, ex magistrato, il "terrore" delle Coop rosse e non solo, si accende una sigaretta e apre le porte del suo ufficio al ministero, in via Arenula. (ilgazzettino.it)

Assolto e sconfitto, Salvini cita Pound. Le orecchie dell’arcivescovo di Milano

«Agli Interni c'è un amico come Matteo Piantedosi, ma se qualcuno in passato poteva sostenere che io non potessi andare al Viminale perché c'era un processo in corso ora non ci sono più alibi. (Corriere TV)

È vero che una condanna — solo in primo grado, però — gli avrebbe permesso di mimarsi ammanettato, martire del giustizialismo, nuovo Berlusconi. Ma Salvini era già sconfitto e questa assoluzione acca… Vito Mangano — Roma (la Repubblica)