I 4mila miliardi di debiti di Berlusconi e la “discesa in campo”: cui prodest?

La storia dei presunti debiti accumulati da Silvio Berlusconi nei primi anni Novanta è di dominio pubblico. Se ne è scritto e discusso ampiamente, è un vulnus che ha ispirato anche il cinema e il film Il caimano di Nanni Moretti. Così come la questione Olgettine e le “cene eleganti” ad Arcore hanno dato spunto a Paolo Sorrentino per i film Loro e Loro 2. Vero o meno che Berlusconi fosse esposto per 4mila miliardi del vecchio conio con le banche mentre meditava la “discesa in campo”, sarebbe più illuminante, se stabilito il dolo, analizzare che cosa ha fatto per il resto della sua vita, con quei denari “graziati” dagli istituti di credito. (Dillinger news)

Su altri giornali

È una difesa a tutto campo di Fininvest e del padre Silvio quella che Marina Berlusconi ha affidato a una lettera pubblicata oggi 29 luglio su Repubblica, in risposta all’articolo del giorno prima, uscito sullo stesso quotidiano, e a firma di Lirio Abbate, in cui si diceva che la discesa in campo di Silvio Berlusconi, con conseguente vittoria elettorale nel 1994, portò in dote al cavaliere «una notevole riduzione dei debiti che aveva accumulato per alcune migliaia di miliardi di lire il gruppo Fininvest». (Corriere della Sera)

«Non c’è un singolo centesimo del nostro debito (di Fininvest, ndr) che non sia stato sempre ripagato al sistema bancario». È quanto si legge nella lettera firmata dall’ad di Mondadori, Marina Berlusconi, e pubblicata oggi 29 luglio su Repubblica, in risposta all’articolo del giornalista Lirio Abbate sulle conclusioni di un’indagine legata all’indebitamento del gruppo di Silvio Berlusconi all’epoca della sua discesa in politica. (Milano Finanza)

“Il fondatore di Repubblica svelò che Fininvest doveva alle banche 4 mila miliardi di lire. (Primaonline)

Fino a domani, 31 luglio, sarà aperta al pubblico la nuova mostra del Professor Terrinoni (in arte Biagio da Fiuggi), dedicata ai Cavalieri templari. Una esposizione di opere che ripercorrono storie e avventure di questi “giovani cavalieri del medioevo che combinavano abilità marziali ad una vita monastica per difendere i siti sacri cristiani ed i pellegrini in Medio Oriente ed altrove”. (Frosinone News)

Un Paese davvero strano il nostro, un Paese in cui la magistratura spende tempo e soldi per indagare su un articolo scritto da Eugenio Scalfari nel luglio del 1993 in cui il fondatore di La Repubblica esortava il sistema bancario a chiudere i rubinetti al gruppo Fininvest, a suo dire esposto per quattromila miliardi di lire. (il Giornale)

"Silvio Berlusconi è entrato in politica spinto dai debiti". Così si riassume l'articolo di Repubblica, che cita una relazione di "consulenza tecnica depositata nei giorni scorsi dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Firenze che indagano sui mandanti delle stragi del 1993 che vede indagato Marcello Dell’Utri, e lo è stato fino alla sua morte anche Silvio Berlusconi". (Today.it)