Flashback di un omicidio: testimoni, periti, famiglie sulla scena dopo 24 anni
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Il classico bravo ragazzo che per una volta non convinse. Allora, fermandosi solo all’apparenza, quella che muove e condiziona l’opinione pubblica ma si spera mai i giudici, Alberto Stasi aveva tutti i requisiti per apparire innocente. Faccia pulita, laureando in Economia alla Bocconi, fidanzato da quattro anni con Chiara, in verità lei più riservata e mite di lui. Aveva 24 anni quando la sua voce bassa e apparentemente priva di emozioni (a cominciare dalla chiamata al 118 dalla villetta di via Pascoli in cui denunciava «credo che abbiano ucciso una persona, non ne sono sicuro, forse è viva»), il suo sguardo vitreo e sfuggente, la disarmonia tra l’aspetto da putto angelico e il comportamento distaccato, inflessibile e determinato lo condannarono: senza dubbio il colpevole, il “mostro”. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre fonti
L'indomani del suo 37esimo compleanno per Andrea Sempio, l'amico del fratello della vittima nuovamente indagato dalla procura di Pavia per l'omicidio di Chiara Poggi, è iniziato presto: alle 9.30 circa, in anticipo, il 19enne all'epoca dei fatti, è arrivato in taxi davanti alla caserma Montebello di Milano, dove si trovano gli uffici della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri. (ilmessaggero.it)