Cognetti ci insegna come chiedere aiuto, fidarsi degli altri per non affondare
Le parole inaspettate, inattese di Paolo Cognetti colpiscono nel profondo perché svelano una verità affettiva, radicata e presente in ognuno di noi. Una sensazione, una voce che tendiamo tenacemente a silenziare, a tacitare, soprattutto in questa epoca dominata dal fascino della psicologia positiva, del mostrarsi sorridenti e felici, del vedere il bicchiere mezzo pieno. È la verità del dolore, d… (La Stampa)
Su altre fonti
Tra le pagine del racconto giornalistico di Cognetti, un romanzo in essere, in vita, in continua dolorosa mutazione, c’è tutta la fatica e il pianto che il male di vivere appiccica addosso ai viventi (Il Fatto Quotidiano)
Parliamo di depressione, quel ‘buio nella mente’, che torna a far parlare dopo il racconto dello scrittore Paolo Cognetti sulla sua malattia. Il premio Strega, intervistato da Giampaolo Visetti su Repubblica, descrive i giorni di ricovero per una forma grave depressiva, alzando quel velo che avvolge una patologia della quale ci si vergogna ancora… (la Repubblica)
Caro Merlo, pochi anni fa ho avuto una crisi psicotica particolarmente grave. I miei cari amici, che assistevano alla trasformazione di un medico attivo (io) in una squinternata incapace di vivere (niente lavoro, niente vita sociale, niente di niente), pensarono a un tso, molto difficile da ottenere in assenza di parenti diretti. (la Repubblica)
Dai sentieri e dalle vallate della montagna, alle pareti di una stanza del reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. È cambiata drasticamente nell’ultimo periodo la vita dello scrittore e regista, vincitore del Premio Strega, Paolo Cognetti. (Il T Quotidiano)
Paolo mi risponde al telefono da Milano, seduto sulla panchina di un giardinetto, al sole di dicembre. Finalmente respira, fuori dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli. Da quello spazio senza cortile e senza balconi dove è stato rinchiuso le ultime due settimane e dove ci eravamo visti solo qualche giorno fa. (il Dolomiti)
Ma che cos'è il disturbo bipolare e come si gestisce e cura? «Il disturbo bipolare è una patologia con una forte componente genetica — premette Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asst di Lodi —. (Corriere della Sera)