Il governo tedesco tra voto Usa e bilancio

La rottura avviene sulle poste di bilancio. La componente liberale vuole tagliare i costi per lo stato sociale. Sul banco degli imputati il cosiddetto «Bürgergeld», il reddito di cittadinanza. Come in Italia sono molti coloro che vedono in questa misura di sostegno sociale una surrettizia incentivazione al non lavoro. Olaf Scholz non intende intaccare la ragione sociale del suo governo cioè le pensioni, il salario minimo di 12 euro all’ora, le spese per i migranti e tutto ciò che può favorire il lavoro; per contro i liberali sostengono da sempre il mondo delle piccole e medie imprese e vogliono tagli alle spese ritenute improduttive, incentivare la deburocratizzazione, ridurre i costi energetici. (L'Eco di Bergamo)

La notizia riportata su altre testate

«La Germania ha bisogno di un nuovo governo democraticamente legittimato il prima possibile”, ha affermato. (ilmessaggero.it)

La FDP uscendo dal governo ha di fatto aperto la crisi. Benvenuta Germania tra i paesi con governi politicamente instabili. (Nicola Porro)

Il passaggio porterà con ogni probabilità alla caduta del governo e a nuove elezioni, dopo il licenziamento del ministro delle Finanze e capo del Partito Liberale Christian Lindner. Senza i voti dei centristi l'esecutivo non ha più la maggioranza nel Bundestag, ma la crisi di Governo è derivata dalla recessione economica. (QuiFinanza)

"Non sono incollato al potere. Anche io sono del parere che si debba andare quanto prima al voto". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un talk show su Ard, intervistato dalla giornalista Caren Miosga. (l'Adige)

Tuttavia, a ben guardare, ieri sera Scholz ha tirato fuori le unghie e, prima di cadere, ha annichilito Lindner, il suo avversario liberale. (Corriere della Sera)