Lindsay Davenport contro Jannik Sinner: "Non è giusto"

Le parole di Lindsay Davenport Jannik Sinner continua a dividere il mondo del tennis. L’ultima a pronunciarsi è stata Lindsay Davenport e non certo per esaltarlo: “Perchè gli è stato permesso di giocare tutto l’anno? Non è giusto”. “Sono sinceramente scioccata, come la maggior parte delle persone. Sembra che stiamo scoprendo solo ora quello che è accaduto dietro le quinte. Perché gli è stato permesso di giocare tutto l’anno? Non è giusto nei confronti degli altri giocatori, è ovvio che non tutti vengono trattati allo stesso modo”, ha aggiunto l’ex tennista. (Sportal)

La notizia riportata su altri giornali

La segreteria del Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport (Tas) l’ha confermato martedì mattina al «Corriere della Sera»: l’Agenzia Internazionale Antidoping (Wada) non ha presentato ricorso contro la sentenza dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) dello scorso 19 agosto che proscioglieva da ogni responsabilità Jannik Sinner per la doppia positività al Clostebol dello scorso marzo di cui sono già scaduti i termini di appello di 21 giorni. (Corriere della Sera)

Jannik non può godersi fino in visto il trionfo agli US Open. Purtroppo per il numero uno al mondo, rivelati fondati sospetti. (Il Posticipo)

La sentenza ITIA di 33 pagine su Jannik Sinner e il suo ormai noto caso di positività a un metabolita del Clostebol, risoltasi con assoluzione alla luce della bassissima quantità della sostanza rilevate e della capacità di ricostruire per filo e per segno la vicenda (con annesse prove), è disponibile per tutti. (OA Sport)

Jannik Sinner, veleno della Davenport: "I soldi sono stati decisivi. Dietro le quinte..."

Sede centrale a Montreal in Canada e ufficio di coordinamento europeo a Losanna, fondazione di diritto privato regolata dal diritto civile svizzero, un board composto da 42 membri – un terzo dei quali atleti o ex atleti – e un Consiglio esecutivo che il 12 settembre si riunirà a Belek, in Turchia. (Il Fatto Quotidiano)

ROMA. «Ecco perché alla fine la Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, non farà ricorso contro Sinner ma si limiterà ad acquisire più documentazione possibile per far si che il caso del campione italiano non apra la strada a chi con i testosteronici si dopa davvero». (La Stampa)

Dietro alle accuse del mondo del tennis contro Jannik Sinner per il caso doping-Clostebol ci sono, secondo Vincenzo Santopadre, "invidia e gelosia" dei colleghi dell'italiano, numero 1 del ranking Atp. (Liberoquotidiano.it)