La caduta di Assad e il fallimento di Putin
Min lettura Il 30 settembre 2015 una notizia straordinaria viene annunciata a Mosca, immediatamente pubblicata dalle agenzie ufficiali di stampa, per poi poco dopo esser trasmessa in televisione, a reti unificate: il presidente Vladimir Putin ha convocato una seduta straordinaria della Camera alta del paese, il Consiglio della Federazione, per ottenere l’autorizzazione a impiegare le forze armate in Siria, dopo la richiesta venuta da Bashar al-Assad (Valigia Blu)
Ne parlano anche altre fonti
Su La Stampa, rotocalco sabaudo par excellence, esce nei giorni scorsi un articolo realmente surreale. Un articolo che merita di essere pur celermente commentato, dacché in esso si cristallizza il livello della propaganda attualmente dominante in Occidente o, come meglio sarebbe dire, in Uccidente. (Radio Radio)
Il caso della Siria e del Libano offre un esempio emblematico delle conseguenze durature delle decisioni prese dalle potenze imperiali durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.L’Accordo Sykes-Picot del 1916, un’intesa segreta tra Gran Bretagna e Francia con il consenso della Russia, era finalizzato a ridisegnare le mappe politiche del Medio Oriente, suddividendo l’Impero Ottomano in sfere di influenza. (Il Cittadino)
Questa i… (La Stampa)
Di Roberto Iannuzzi (Il Fatto Quotidiano)
Ora che il clamore si sta finalmente smorzando sulla crisi siriana, proviamo a tornare brevemente sulla sua clamorosa conclusione, e vediamo se questa può insegnarci qualcosa di utile per comprendere meglio la situazione in Ucraina, e in particolare su come questa potrebbe evolvere in un futuro più o meno prossimo. (Nuovo Giornale Nazionale)
La caduta del regime di Bashar al Assad in Siria è uno di quegli eventi che tutti sono bravi a spiegare – dopo – e nessuno a prevedere, prima che accadano. Come il crollo del muro di Berlino, la fine dell’Urss o la Brexit. (Vanity Fair Italia)