Crollo a Saviano: oggi i funerali di mamma, nonna e dei due piccoli
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La città di Saviano si prepara a rendere omaggio alle vittime del tragico crollo della palazzina, che ha sconvolto la comunità locale. Oggi pomeriggio giungeranno nella palestra dell’istituto scolastico Ciccone le salme di Vincenza Spadafora, 41 anni, dei suoi due figli Giuseppe e Lia, di 6 e 4 anni, e della suocera Autilia Ambrosino, 79 anni. La camera ardente sarà allestita per permettere ai cittadini di dare l’ultimo saluto alle vittime di questa tragedia che ha lasciato tutti senza parole. (Il Fatto Vesuviano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Di minuto in minuto il bilancio del crollo di Saviano si fa sempre più terribile. Poco fa è stato rinvenuto anche il cadavere del secondo bambino, il più grande, sei anni. PUBBLICITÀ (Internapoli)
Dalla pagina Facebook "Saviano non molla" Momenti di grande ansia e paura a Saviano, in provincia di Napoli, dove una palazzina di due piani è crollata. Al momento non si hanno certezze sulla causa di quanto accaduto, ma sembra che tutto sia partito dall'esplosione di una bombola di gas nell'abitazione di una persona anziana (mentre una famiglia era residente al primo piano). (il Giornale)
La famiglia rimasta sotto le macerie della sua casa Una casa "accartocciata". È in questa espressione usata dal prefetto di Napoli il senso di ciò che è accaduto a Saviano, dove è crollata una palazzina di due piani. (Today.it)
La nota del Comune di Saviano riportata dall'ANSA Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 25 settembre 2024 (modifica il 25 settembre 2024 | 15:02) (CalcioNapoli1926.it)
È stato trovato il corpo dell'anziana sepolta sotto le macerie nel crollo della palazzina a Saviano, nel Napoletano. Nel video dei Carabinieri di Napoli, le immagini della palazzina crollata, probabilmente a causa di una fuga di gas. (Corriere TV)
«Sono la dottoressa dei giochi. Ne porto uno anche a te?», gli chiede la psicologa e finalmente Gennarino smette di aver paura di quel camice bianco. Dopo lunghi silenzi, si scioglie in un sorriso. Poi, con la manina, le accarezza il viso. (La Repubblica)
