Corruzione e campagne contro media e giudici: Bruxelles boccia l'Ungheria di Orban

La fotografia dello Stato di diritto in Europa è rimasto relativamente simile all'anno scorso, con l'Ungheria di Viktor Orbán che continua a rimanere il fanalino di coda in termini di corruzione, libertà dei media e cattura dell'apparato statale da parte del governo. La Polonia, dopo gli anni in cui al potere c'era l'estrema destra alleata di Giorgia Meloni, recupera qualche posizione e viene premiata dalla Commissione. (EuropaToday)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il documento era stato congelato alla vigilia del voto per le elezioni europee. Boccia la riforma costituzionale del premierato ed esprime preoccupazioni e dubbi su quella della Giustizia di Carlo Nordio. (Open)

Come previsto dalle anticipazioni delle scorse settimane, nel ‘Country Repor’, la relazione sullo stato di diritto della Commissione Ue sono arrivate diverse raccomandazioni all’Italia, con una particolare attenzione sulla tutela per l’indipendenza dei media, considerata sempre più a richio. (Primaonline)

BRUXELLES (Trentino)

In Italia "i giornalisti continuano ad affrontare diverse sfide nell'esercizio della loro professione" e il governo è chiamato a "proseguire l'iter legislativo sul progetto di riforma sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa e garantendo che tenga conto delle norme Ue sulla tutela dei giornalisti". (Il Messaggero Veneto)

Gli stakeholder hanno riferito di attacchi verbali da parte di alcuni media e politici contro le organizzazioni, soprattutto quelle che svolgono attività umanitarie, e di episodi di violenza contro i manifestanti da parte della polizia". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dalla riforma costituzionale che introduce il premierato alla riforma della Giustizia proposta dal Ministro Nordio, ma anche la "norma Costa" che vieta la pubblicazione di atti giudiziari, la mancanza di misure a sostegno della libertà di stampa e l'assenza di una regolamentazione sul conflitto di interessi. (QuiFinanza)