Neonato morto a Bari, due testimoni confermano: la culla non funzionava bene. Parroco sarà ascoltato
Due testimoni hanno confermato che non funzionava bene la culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Poggiofranco, nella quale il 2 gennaio è stato trovato un neonato morto. Uno è stato già ascoltato dai poliziotti della Squadra mobile, l’altra dovrà essere identificata e sentita anch’essa. Si tratta di una donna delle pulizie, che - stando al racconto del portiere di uno stabile nei p… (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
Del funzionamento di questi dispositivi e delle loro criticità abbiamo parlaro con Teresa Longoni, presidente del centro “Culle per la vita”, che da anni chiede che siano regolamentate (Sky Tg24 )
«L'allarme della culla non è collegato al Policlinico» ma solo col cellulare del parroco. Il chiarimento arriva a seguito di un'informazione sbagliata che si legge sul sito della parrocchia San Giovanni Battista di Bari che ospita la culla termica in cui il 2 gennaio è stato trovato morto un neonato di circa un mese. (quotidianodipuglia.it)
«Il Signore ci dia la forza per superare le cose eclatanti e affascinanti, che dobbiamo vivere con serenità, senza ulteriori commenti. Sono queste le prime parole che don Antonio Ruccia, parroco della chiesa San Giovanni Battista di Bari – nella cui culla termica è stato trovato un bambino senza vita nella mattina del 2 gennaio – ha rivolto ai propri fedeli nel corso della messa di sabato 4 gennaio. (Corriere della Sera)
Secondo quanto raccontato da don Marco Simone, «una settimana fa siamo stati senza corrente. L'Enel ha cercato di rimediare, di riparare il guasto in quel momento perché arrivavano le festività natalizie. (L'Unione Sarda.it)
È stato ascoltato per diverse ore questa mattina in Procura don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Bari, accanto alla quale si trova la culla termica dove, lo scorso 2 gennaio, è stato ritrovato il corpo senza vita di un neonato di appena un mese. (Taranto Buonasera)
In queste ore, quindi, è don Marco a sovrintendere a tutti gli interventi delle forze dell’ordine che, ancora stamattina, sono al lavoro sul prefabbricato che ospita la culla termica in cui ieri mattina è stato trovato il corpo senza vita di un neonato. (Telebari)