Che bella rivincita per Clint

Più informazioni:
Oscar 2025

Bravo Clint Eastwood. Che bella rivincita si è preso contro i suoi stessi produttori che, negli Usa, lo hanno trattato peggio di un esordiente semisconosciuto, lasciandolo nelle sale (pochissime) appena sette giorni. Poco male, perché il 94enne regista di fede repubblicana (sarà questa la sua «colpa»?) non solo ha confezionato, con il suo Giurato Numero 2 , un vero capolavoro, esaltato da tutti (pubblico e critica) e con grandi ambizioni di Oscar (Academy permettendo), ma si è preso le sue soddisfazioni in giro per il mondo, con tanti biglietti venduti. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

In un mondo dove è ogni giorno più difficile dire (e soprattutto fare) cosa è giusto, Clint Eastwood chiude in una stanza un Paese in stallo, diviso e ingannato, consapevole come non mai che il percorso verso la redenzione è tortuoso, tormentato, accidentato. (Gazzetta di Parma)

Il giovane Justin Kemp, giornalista, ex alcolista, ha svoltato la sua vita e adesso è sposato con la giovane Ally, che ha deciso di premiare il cambio di rotta della vita del marito. I due sono in attesa dell'arrivo di un figlio, la gravidanza è ad alto rischio, dato che già l'anno precedente la povera Ally aveva perso due gemelli... (MYmovies.it)

Il giurato in questione è Clint Eastwood stesso, sebbene il protagonista del film sia un bravissimo Nicholas Hoult, e il mondo contemporaneo non è nient'altro che il processo - morale, ma non moralistico - che lo vede in questo film tra le dodici persone designate a giudicare la vita di un uomo. (CineFacts)

la regola eastwood - Giurato Numero 2 (2024)

Un potente atto d’accusa contro la giustizia USA: “Giurato numero 2” di Clint Eastwood è emozione pura Rabbia ed emozione. Parabola contro tutti i pregiudizi. Un thriller giudiziario avvincente e umanissimo, morale ma mai moralista. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

È la vicenda di Justin Kemp (interpretato da Nicholas Hoult), un uomo qualunque, un uomo perbene, futuro padre con un passato da alcolista, che si ritrova nella giuria di un processo per omicidio, ma presto (non è uno spoiler: è il fulcro del film) si rende conto che il killer è lui: quel cervo che pensava di aver investito con la macchina in una notte buia e tempestosa, era in realtà la ragazza per la cui morte si accusa ora un innocente. (Vanity Fair Italia)

Il soggetto e la relativa sceneggiatura, firmati dall’autore di cinema, tv e teatro Jonathan Abrams passano nelle sapienti mani di uno dei registi tra i più americani e iconici dello scorso secolo e anche di quello presente, qui alla sua quarantesima, e probabilmente ultima, pellicola . (MYmovies.it)