Tanti auguri Terminator, anche se 40 anni non li dimostri proprio
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Ci sono film che fanno la storia, altri invece la cambiano. Terminator di James Cameron, uscito per la prima volta in sala esattamente 40 anni fa, il 26 ottobre 1984, l'ha cambiata, per sempre. A distanza di tanto tempo, rimane un momento unico, irripetibile e sensazionale del genere fantascientifico, la cui rilevanza ed impatto rimangono inalterati ancora oggi, a dispetto della rivoluzione del mercato, del linguaggio cinematografico e tutto il resto. (Esquire Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Arnold Schwarzenegger fermato alla dogana a Monaco di Baviera per un orologio /12 Webphoto (Sky Tg24 )
Cambia il futuro di Danilo in casa Juventus: il difensore brasiliano è ai saluti. (SpazioJ)
Il 26 ottobre 1984 arrivò sugli schermi un film dai toni cupi e apocalittici, con Arnold Schwarzenegger, fino a quel momento noto soprattutto per essere stato Conan il barbaro nell'omonima pellicola, nei panni dell'androide killer che viene inviato indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, la madre, ancora incinta, di John Connor, colui che diventerà il futuro leader della resistenza degli uomini contro le macchine. (leggo.it)
Girato con un budget ridotto ottenne incassi record fin dalla prima uscita nelle sale: soltanto nel primo weekend di programmazione guadagnò oltre quattro milioni di dollari (l’incasso globale invece ammonta a 78.371.200 dollari). (Corriere della Sera)
Non c’è sicuramente penuria di film in cui l’intelligenza artificiale viene dipinta come una minaccia per l’essere umano. Da 2001: Odissea nello spazio (1968) a Ghost in the Shell (1995), da Blade Runner (1982) a Matrix (1999) fino a opere più recenti come Ex Machina (2014) o la serie tv Westworld (2016). (WIRED Italia)
Dopo il suo esordio con Piraña paura, James Cameron si immerse in un progetto che avrebbe segnato l'immaginario collettivo, tanto per l'audace fusione di generi, dall'action alla fantascienza, che per la complessità e lo spessore di personaggi diventati mitologici, i veri punti nevralgici di quest'opera. (WIRED Italia)