Riciclaggio denaro sporco e rischio “doom loop”, ecco spiegato il crollo delle banche in borsa

Affondate anche le banche italiane. Per quanto nell’inchiesta non compaiano nomi di banche italiane, anche l’FTSE All Shares Bank a Piazza Affari ha ceduto quasi il 5%.

Rischi sulla ripresa post-Covid. Sappiamo che le banche italiane a luglio possedevano BTp per oltre 440 miliardi di euro, un dato che la dice lunga sul legame apparentemente inscindibile con il Tesoro.

Se le banche italiane dovranno vendere BTp sarà un disastro. (InvestireOggi.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Documenti che offrono una visione che viene definita “senza precedenti” di un mondo segreto di banche internazionali, clienti anonimi e, in molti casi, crimini finanziari. Cosa dicono i FinCEN Files. (QuiFinanza)

Dopo lo scandalo Panama Papers, una nuova inchiesta minaccia forti ripercussioni sul sistema creditizio. Le britanniche Barclays, Hsbc e Standard Chartered riportano perdite in borsa dopo le rivelazioni. (EuropaToday)

È quanto emerge da una ricerca condotta dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (CIGI) e fatta pervenire stasera a diversi media, tra i quali il Tages Anzeiger, che aderisce al CIGI. (Ticinonline)

Fra gli altri grossi nomi, seguono Jp Morgan (514 miliardi di operazioni sospette, Standard Chartered (166 miliardi) e Bank of New York Mellon (64 miliardi). Oggi, 21 settembre, Deutsche Bank cede oltre il 7%, Jp Morgan il 3,3%, Standard Chartered (il 5,12%) BNY Mellon il 2,4%. (Wall Street Italia)

Questi dati sono stati elaborati nell’ultimo anno e mezzo dai giornalisti del Consorzio. Dalla ricerca, emerge queste banche avrebbero accettato come clienti presunti criminali, mafiosi, truffatori milionari e oligarchi ed eseguito bonifici per conto loro. (Corriere del Ticino)

Fincen Files è il nome dell'inchiesta giornalistica internazionale sulle centrali del riciclaggio di denaro sporco. I file americani documentano operazioni sospette per più di duemila miliardi di dollari (per l'esattezza, 2.099), realizzate dal 2008 al 2017. (L'Espresso)