Edoardo Bove, il super-esperto: "Perché spostare la lingua è pericoloso"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il malore, l’intervento di Danilo Cataldi per disostruire le vie aree spostandogli la lingua, poi il viaggio all’ospedale Careggi e il lieto fine. Edoardo Bove è salvo, dopo aver rischiato la vita durante Fiorentina-Inter mettendo in apprensione anche i suoi compagni e quelli dell’Inter. Se i giocatori sono tornati in campo per preparare l’impegno di Coppa Italia in programma mercoledì contro l’Empoli, l’ex Roma sta bene e ha caricato i suoi compagni. (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Dopo essere stato soccorso in campo, è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Careggi di Firenze. La partita è stata prima sospesa e poi rinviata definitivamente. (WIRED Italia)
In questi momenti il calcio riesce davvero a dimostrare la sua essenza di comunità, ieri l'intervento è stato rapido e la sensibilità è stata squisita. Gabriele Gravina è andato a trovare Edoardo Bove all’ospedale di Careggi. (ForzaRoma.info)
"Dal momento della caduta in campo di Bove ad averlo messo sull'ambulanza sono passati 4 minuti. Il trasporto dallo stadio all'ospedale di Careggi è durato altri 4 minuti. Giovanni Ghini, presidente della Fratellanza militare di Firenze, a cui fa capo l'ambulanza che ha trasportato Edoardo Bove a Careggi, ha seguito da remoto i soccorsi al centrocampista della Fiorentina: (fiorentinanews.com)
Quei primi attimi di terrore hanno scatenato tensioni, proteste, risentimento. (Corriere Fiorentino)
Attualmente è sveglio, vigile ed orientato". Il giocatore viola sta bene, ha tranquillizzato chi gli stava vicino e ringraziato i sanitari per le cure ricevute nelle ultime ore: "Ha parlato con la famiglia, la dirigenza Viola, il mister e i compagni che sono accorsi a trovarlo non appena ricevuta la bella notizia". (La Gazzetta dello Sport)
«Sto bene», le sue prime parole, «e desidero ringraziare chi si è preoccupato per la mia salute». Il ragazzo di Roma, scoperto e lanciato da José Mourinho. (Vanity Fair Italia)