Bimbi morti di fame e sete in mare: reati e umanità
Ciò che è successo nei giorni scorsi nel Mare Nostrum rappresenta il punto più basso del cinismo degli Stati. Sette rifugiati siriani, tra cui quattro bambini a bordo di due imbarcazioni, sono morti di fame, di sete e per ustioni gravi. Una è giunta a Pozzallo, in Sicilia. L’altra è rimasta alla deriva senza soccorsi, nonostante i ripetuti Sos partiti dal natante. Le vittime facevano parte di un gruppo di 26 persone che si trovavano in mare da giorni. (L'Eco di Bergamo)
La notizia riportata su altri media
Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare. Nella notte una motovedetta della Guardia Costiera ha trasbordato da una nave commerciale, 26 migranti che, verosimilmente, si trovavano su un barcone. (Radio RTM Modica)
Luigi Giunta la nostra Città perde un grande uomo, il medico pediatra e di tanti marittimi pozzallesi”. E’ quanto si legge in un post pubblicato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. (Quotidiano di Ragusa)
Fondo perduto fino al 70%: sostegno eccellenze gastronomia e agroalimentare (Tp24)
13/09/2022 07:14:00 Dopo Loujin, la siriana di sei anni morta di stenti il 6 settembre sull'imbarcazione dove era con la madre, il padre e la sorellina di un anno e mezzo, altri sei migranti, due bimbi di uno e due anni, un dodicenne e tre donne secondo il racconto dei loro compagni di viaggio, non ce l'hanno fatta a resistere alle condizioni estreme e inumane della traversata. (Tp24)
Sei siriani, tra cui due bambini di uno e due anni e un dodicenne, sono stati trovati morti di fame e sete su una imbarcazione approdata ieri a Pozzallo, in Sicilia. (Foto ANSA/SIR) (Servizio Informazione Religiosa)
A Pozzallo i corpi dei due bimbi morti insieme ad altre quattro persone su una barca nel mezzo del Mediterraneo non sono mai arrivati. I 26 sopravvissuti li hanno affidati al mare, come ha fatto il padre di una bimba di soli tre mesi uccisa dalla sete su un barcone con 250 persone a bordo partito dal Libano. (La Repubblica)