I consigli sempre validi di Ennio Doris ai risparmiatori italiani

Ennio Doris è morto ieri e fino a due mesi prima era stato presidente di Banca Mediolanum, la sua creatura.

Ma Ennio Doris fu sempre un banchiere dai consigli prudenti e sinceri.

La generosità di Ennio Doris in quel frangente ebbe un ritorno d’immagine enorme

A Ennio Doris dobbiamo la nascita in Italia della figura del “family banker”, vale a dire di un consulente a disposizione dei risparmiatori italiani per seguirli passo dopo passo nelle loro scelte d’investimento. (Investire Oggi)

Su altre fonti

Si può dire, visto che i due sono stati amici per una vita e hanno cominciato l'avventura di Mediolanum insieme, che Doris ha cambiato l'istituto del risparmio in questo Paese, come Silvio Berlusconi la politica. (il Giornale)

La società, che all'inizio è posseduta al 50% ciascuno, cresce rapidamente e qualche anno dopo cambia nome in Mediolanum (poi Banca Mediolanum) «Lì ho capito quello che dovevo fare - racconterà Doris anni dopo - Avere successo non perché sono bravo a vendere, ma perché sono utile alle persone». (Il Messaggero)

C’è anche domani è il titolo di un suo libro e come quasi tutte le metafore della sua straordinaria carriera di imprenditore è riconducibile al ciclismo. È la frase che suo papà Alberto gli disse dopo che Fausto Coppi, nella tappa di Bolzano al Giro del 1953 aveva fallito l’assalto alla maglia rosa Hugo Koblet (La Gazzetta dello Sport)

Infatti, ha predicato il piano di accumulo che resta lo strumento migliore per investire i risparmi, sino all’ultimo giorno. Pubblichiamo di seguito un pensiero sulla scomparsa di Ennio Doris inviatoci da Francesco Priore, decano della consulenza finanziaria in Italia (Bluerating.com)

Una nefrite colpì Ennio quando aveva 10 anni ed è stata la sua "fortuna". "Ma quale Covid, ecco cosa condanna l'Italia": Ennio Doris, nell'ultima intervista l'inquietante profezia sul nostro futuro. . . (LiberoQuotidiano.it)

E, infatti, proprio banca Mediolanum dopo aver partecipato al progetto «Adotta una guglia», era stata la prima a sottoscrivere anche la sfida «Adotta una statua», ottenendo in prestito il Santo con tunica corta di autore ignoto E quel Duomo, del quale aveva recepito l'appello della Veneranda fabbrica dell'amico Fedele Confalonieri per contribuire ai restauri. (il Giornale)