Mediterranea, la nave della ong torna in mare con la benedizione di Papa Francesco: «Prego per voi»

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Migranti Guerra tra Gaza e Israele

La Mare Jonio torna in mare con la benedizione del Papa. Giovedi 23 agosto è salpata dal porto di Trapani la nave di Mediterranea Saving Humans per una nuova missione di monitoraggio, ricerca e soccorso. A bordo una nutrita rappresentanza del Veneto: l’ex assessore del Comune di Venezia Beppe Caccia, il trevigiano Denny Castiglione e l’ex primario di Cardiologia all’ospedale civile di Venezia Mimmo Risica. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

La nave di Mediterranea, accompagnata per la prima volta da una barca a vela voluta e finanziata dalla Fondazione Migrantes, è entrata in porto che erano… (La Repubblica)

In navigazione da venerdì, ieri sono attraccati a Pozzallo dopo il terzo salvataggio di migranti. L’ong Mediterranea saving humans è in mare per una nuova missione con la nave Mare Jonio, affiancata dal veliero della Cei Migrantes. (il manifesto)

La prima imbarcazione, di 10 metri, partita dal porto libico di Zuwara, è stata soccorsa da una motovedetta della Guardia di finanza al largo di Lampedusa. Giornata intensa ieri sul fronte sbarchi a Lampedusa, con 8 arrivi e un totale di oltre 400 migranti giunti sull’isola. (Il Fatto Quotidiano)

Le vite salvate in mare e la civiltà dell’amore

Due migranti sono stati trasportati in ospedale a Modica, il primo per una sospetta varicella e il secondo per un dolore toracico. È terminato in mattinata nel porto di Pozzallo lo sbarco dalla nave Ong Mare Jonio di 67 migranti di nazionalità bengalese e siriana, fra cui cinque minori non accompagnati. (Giornale di Sicilia)

Leggi tutta la notizia Due... (Virgilio)

Volge verso la conclusione questa missione della nostra nave Mare Jonio e della barca a vela di appoggio allestita da Migrantes, che ci ha affiancati per monitorare e informare. Appena la nostra nave ha superato l’isola di Lampedusa, è stata raggiunta da numerose segnalazioni di imbarcazioni in pericolo in fuga dalla Libia e dalla Tunisia. (La Stampa)