Israele colpisce nel centro di Beirut. Nel Sud ucciso il capo di Hamas

Israele colpisce nel centro di Beirut. Nel Sud ucciso il capo di Hamas
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Avvenire ESTERI

Il condominio colpito nel centro di Beirut: tre delle vittime erano capi del Fronte popolare di liberazione della Palestina - Reuters «Per noi, nessun posto è troppo lontano». È questo il «messaggio chiaro» del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, subito dopo l'attacco sferrato agli Houthi in Yemen. Un messaggio rivolto alle orecchie iraniane. E che nessun obiettivo militare sia fuori dalla portata, teorica ed effettiva, della Difesa di Tel Aviv lo confermano gli ultimi avvenimenti: i bombardamenti sul centro di Beirut, l'uccisione del capo di Hamas in Libano, i raid sullo Yemen. (Avvenire)

Ne parlano anche altri media

Un turbante nero, un ayatollah, dopo un turbante nero. Oggi Hassan Nasrallah – che dal 1992 ha guidato Hezbollah come carismatico e duro segretario generale – è stato eliminato da una pioggia di 80 bombe israeliane, e al suo posto verrà quasi certamente eletto un altro ayatollah, Hashem Safieddine, 60 anni, cugino da parte di madre di Nasrallah, già oggi, con il placet di Teheran, di fatto numero 2 dell’organizzazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il colpo più forte che Israele ha inferto a Hezbollah con l’assassinio del segretario generale Hassan Nasrallah e di alcuni leader di alto rango, segna implicitamente una fase più ampia di confronto tra Israele e Hezbollah, e apre rapidamente la strada a una sfida diretta con l’Iran. (Il Fatto Quotidiano)

Katz, «cessate il fuoco solo quando Hezbollah sarà allontanato dal confine» (Il Sole 24 ORE)

Riflettori puntati sul dopo Nasrallah: ecco chi è Safieddine, il papabile successore, e quali scenari si aprono

Questa frase merita una pausa e una riflessione, perché a pronunciarla è un signore che oggi compie 78 anni e che, nei suoi tre anni da premier dello Stato ebraico, ha invaso il Libano e ordinato decine di operazioni alla James Bond. (la Repubblica)

Per capire quale sarà il prossimo passo d'Israele e perché un'operazione di terra in Libano sia inevitabile bisogna partire da un dato di fatto. L'eliminazione di Hassan Nasrallah non era il fine, ma il mezzo della strategia israeliana. (il Giornale)

Con la conferma di Hezbollah la morte di Hassan Nasrallah – rimasto ucciso nel raid israeliano su Beirut – diventa un punto fermo da cui ripartire. (Secolo d'Italia)