Israele colpisce nel centro di Beirut. Nel Sud ucciso il capo di Hamas
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Il condominio colpito nel centro di Beirut: tre delle vittime erano capi del Fronte popolare di liberazione della Palestina - Reuters «Per noi, nessun posto è troppo lontano». È questo il «messaggio chiaro» del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, subito dopo l'attacco sferrato agli Houthi in Yemen. Un messaggio rivolto alle orecchie iraniane. E che nessun obiettivo militare sia fuori dalla portata, teorica ed effettiva, della Difesa di Tel Aviv lo confermano gli ultimi avvenimenti: i bombardamenti sul centro di Beirut, l'uccisione del capo di Hamas in Libano, i raid sullo Yemen. (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
E' iniziata l’incursione di terra del Libano meridionale da parte di Israele. “Questi obiettivi sono situati in villaggi vicini al confine e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele”, sottolinea l'Idf. (Adnkronos)
Benjamin Netanyahu ha diffuso un messaggio video rivolto al popolo iraniano. «Ogni giorno vedete un regime che vi sottomette, fa discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. (Corriere TV)
Vogliono Khamenei. Vogliono gli ayatollah". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Ogni momento che passa, il regime vi sta portando più vicino all'abisso quando l'Iran sarà finalmente libero, e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso. I nostri due paesi, Israele e Iran, saranno in pace. (il Giornale)
Si rivolge direttamente agli iraniani il premier israeliano Benjamin Netanyahu, al popolo del dissenso che negli anni è sceso nelle piazze per protestare contro il regime degli Ayatollah. «Quando l’Iran sarà libero, e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso». (ilmessaggero.it)
«Non c'è posto in Medio Oriente che Israele non possa raggiungere». Anche perché l'eliminazione di Nasrallah, la decimazione dei suoi luogotenenti e i colpi messi a segno con il sabotaggio di cercapersone e ricetrasmettitenti fanno capire quanto l'intelligence israeliana abbia penetrato le strutture nemiche. (il Giornale)