Vedere le opere dal vivo stimola il cervello: i risultati della ricerca di un museo olandese

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Verità, finzione o copia? Spesso è difficile distinguerle ma, in fondo, da qualche parte dentro di noi, sappiamo quale è la differenza. A dimostrarlo è uno studio neurologico condotto nei Paesi Bassi, che ha rivelato, con precisione scientifica, che la visione delle vere opere d’arte esposte in un museo stimola il cervello con molta più intensità rispetto alle riproduzioni e ai poster. Commissionata dal Museo Mauritshuis dell’Aia, che ospita capolavori quali la Ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer, la ricerca è stata sviluppata in maniera indipendente, utilizzando tecnologie di eye tracking combinate a risonanza magnetica per registrare l’attività cerebrale dei volontari sottoposti a osservazioni di opere d’arte autentiche e riproduzioni. (Exibart)

Ne parlano anche altre testate

A molti potrà sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma non era mai stato davvero misurato quanto vedere un’opera d’arte dal vivo fosse in grado di stimolare maggiormente il nostro cervello, rispetto all’osservazione di una riproduzione perfetta e a grandezza naturale. (Rivista Studio)

La scienza svela il segreto della "Ragazza con l'orecchino di perla" 03 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

La "Ragazza con l'orecchino di perla" di Vermeer, esposta al museo Mauritshuis dell'Aia, ha affascinato per secoli coloro che venivano a vederla. Gli scienziati affermano di aver svelato il segreto del fascino degli ammiratori per il famoso dipinto, misurando come reagisce il cervello quando l'opera viene guardata. (Il Mattino di Padova)

È talmente interessante da avere incuriosito un team di scienziati che ha deciso di individuare il motivo per il quale l’essere umano è portato a guardarlo e a rimanerne incantato. (Virgilio)