Escalation di sangue in Sudan, almeno 200 vittime causate dalle Rsf in due giorni
È stata una delle settimane più sanguinose in Sudan, che da circa un mese ha visto una cruenta ripresa dei combattimenti in tutto il paese tre le Forze Armate sudanesi (Fas), guidate dal generale Al-Burhan, e i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (Rsf) del generale Mohammed Hamdan Dagalo. I principali scontri si concentrano nella regione di Al-Jazirah, a sud di Khartoum, dove in questo fine settimana le Rsf hanno imposto un «assedio totale» ai residenti dei villaggi di Al Sahira e Azraq, con numerosi episodi di «violenze e uccisioni sommarie contro i civili», secondo quanto riporta il Comitato di resistenza Hasaheisa. (il manifesto)
Su altri giornali
I morti sono centinaia di migliaia, 11 milioni gli sfollati. L’inviato Valerio Cataldi ha raccolto testimonianze nella città di Omdurman, ripresa dal governo. (RaiNews)
Secondo quanto riferito da attivisti locali i paramilitari, guidati dal generale Mohamed Hamdan Dagalo e in lotta da circa un anno e mezzo contro l’esercito regolare di Abdel Fattah al Burhan, avrebbero compiuto vari attacchi e massacri nei villaggi della zona di Gezira nel sud est del paese. (Ultima Voce)
Riprendono i negoziati per una tregua in Sudan ma sul Paese incombe lo “scenario libico”. (Il Fatto Quotidiano)
La crisi umanitaria in Sudan continua a crescere vertiginosamente, con milioni di persone che hanno un disperato bisogno di assistenza. L'accesso ai servizi di base, come acqua sicura, assistenza sanitaria e alloggi, è gravemente limitato. (UNICEF Italia)
"La sofferenza aumenta di giorno in giorno", ha aggiunto: "La popolazione del Sudan sta vivendo un incubo di violenza, con migliaia di civili uccisi e innumerevoli altri che affrontano atrocità indicibili, tra cui stupri e aggressioni sessuali diffuse". (Espansione TV)
Cornelia I. Toelgyes Speciale per Africa ExPress (Africa Express)