Jorge Martin, dopo l’incidente in Qatar, si sottopone a controlli a Madrid: le polemiche e il ricordo di Simoncelli

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Jorge Martin, pilota della Aprilia, ha lasciato il Qatar dopo quasi due settimane di ricovero a seguito di un grave incidente occorsogli durante il Gran Premio di Losail, che gli ha provocato un pneumotorace e undici fratture alle costole. Atterrato a Madrid, il campione spagnolo si è immediatamente recato all’Hospital Ruber Internacional Quirón per una TAC di controllo, tappa obbligata dopo il lungo viaggio in aereo medico. Martin, reduce da due operazioni alle mani a febbraio – conseguenza di due cadute distinte –, aveva fatto il suo rientro in pista proprio in Qatar, dopo aver saltato i primi tre appuntamenti stagionali in Thailandia, Argentina e Texas.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle gare con piste condivise tra MotoGP e Formula 1. Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing, non ha usato mezzi termini: "Quando la MotoGP divide il circuito con la F1, noi non comandiamo", ha dichiarato a Jerez, riferendosi alla gestione del tracciato durante il weekend qatariota, dove la Formula 1 correva in Bahrain. Una critica che solleva interrogativi sull’organizzazione logistica dei Gran Premi, già al centro di polemiche per la priorità data alle esigenze delle monoposto.

Intanto, le prestazioni di Marc Márquez continuano a dominare la scena. Con il successo nella sprint race di Jerez, il catalano ha vinto 10 delle prime 11 gare stagionali, confermandosi come il pilota più forte del momento. Eppure, nonostante i sorrisi e la Ducati, fatica a conquistare il sostegno di alcuni tifosi, soprattutto italiani, che non gli perdonano le passate rivalità con Valentino Rossi. "Basta odiare Márquez. È il più forte, rassegnatevi", ha dichiarato Paolo Simoncelli, che nel vedere Martin cadere in Qatar ha rivisto l’incidente del figlio Marco. Un paragone doloroso, che riporta alla luce le ombre di uno sport dove il confine tra eroismo e tragedia è sempre sottile.