Scuola, la beffa dei docenti precari: idonei al concorso ma non assunti
Una manifestazione di domenica mattina, alla vigilia dell’avvio dell’anno scolastico che, per il personale, per i docenti, i bidelli e gli addetti alle segreterie, comincia oggi. «Una manifestazione per chiedere a gran voce: ridateci il nostro merito», spiegano gli insegnanti precari che ieri mattina, in piazza Dante, hanno messo in scena la loro protesta contro «l’ingiustizia che stiamo subendo:… (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
Ho fatto un incontro con tutti i dirigenti degli uffici scolastici regionali a fine agosto e mi hanno assicurato che l’anno scolastico partirà regolarmente e che quindi da questo punto di vista sono affermazioni in buona parte strumentali, come quella per cui ci sarebbero 250mila docenti precari. (Corriere TV)
Di seguito la nota inviata dai docenti idonei concorso Pnrr 2023-2024: “Ci siamo mobilitati con forza per denunciare la situazione di stallo in cui ci troviamo, nonostante il superamento delle prove concorsuali. (Sassilive.it)
A questo dato record si aggiunge un’altra beffa: ben 30.000 docenti risultati idonei al concorso ordinario del 2020 potrebbero non ottenere una cattedra pur essendo abilitati, in quanto il Ministero dell’Istruzione ha riservato parte dei posti vacanti ai futuri vincitori del concorso straordinario legato al PNRR. (Informazione Scuola)
«L’anno scolastico che sta per iniziare segna un nuovo record di precari nel mondo dell’istruzione, un primato negativo di cui è pienamente responsabile il Governo Meloni». Questa la denuncia del Senatore del Partito Democratico, Marco Meloni. (Casteddu Online)
Burocrazia Inceppata: “Docenti, aspiranti Dirigenti e personale ATA lamentano meccanismi burocratici inefficaci. – Come ogni anno, l’inizio del nuovo anno scolastico in Italia è segnato da confusione e malcontento. (Oggi Scuola)
Maggiore flessibilità nel reclutamento dei docenti. È la richiesta del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, alla Ue per contemperare le specificità del sistema italiano con la riforma del reclutamento prevista dal PNRR. (Italia Oggi)