Tari più cara al Sud, quanto si paga in Sicilia: nel 2020 rischio stangata

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Giornale di Sicilia INTERNO

I Comuni però sono sul piede di guerra perchè ritengono che il nuovo sistema di calcolo porti a una stangata.

Analizzando le tariffe dei 112 capoluoghi di provincia, sono state riscontrate variazioni in aumento in circa la metà, 51 capoluoghi, tariffe stabili in 27 capoluoghi e in diminuzione in 34.

Il rischio di un aumento della Tari è stato evidenziato in particolare dall’Anci Lombardia con una circolare del 12 novembre in cui vengono sottolineate le criticità del nuovo metodo tariffario. (Giornale di Sicilia)

Su altri giornali

L’avviso di pagamento. Nelle caselle della posta fisica e di quella elettronica (per chi ha optato per questa soluzione) sono ormai arrivati gli avvisi di pagamento della Tari per il 2019 a chi occupa un immobile a Milano. (Corriere della Sera)

In sostanza, la Sicilia non può mandare fuori rifiuti se non a costi notevolmente superiori a quelli affrontati da altre regioni. La Lombardia si ferma a una media di 241 euro, il Piemonte a 276 euro, il Veneto a 234 euro. (La Repubblica)

Le 10 città più costose per la tassa rifiuti sono nell’ordine Catania (504 euro), Cagliari (490), Trapani (475), Benevento (471), Salerno (467), Napoli (455), Reggio Calabria (443), Siracusa (442), Agrigento (425), Messina (419). (QuiFinanza)

A fronte di una media nazionale di 300 euro, ogni famiglia della città etnea sborsa 504 euro, con un incremento del 15,9% rispetto al 2018. Catania è la città italiana che spende di più per la Tari, la tassa sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti. (ilGiornale.it)

Il dato salernitano. Trecento euro: a tanto ammonta in media nel 2019 la tassa dei rifiuti in Italia, con differenze territoriali molto marcate. (SalernoToday)

Ma in quasi la metà (51) delle 112 province italiane sono stati riscontrati aumenti, contro le 34 in cui la tariffa è diminuita. La regione dove il servizio costa meno è il Trentino Alto Adige (190 euro l’anno), dove però si è registrato l’aumento più elevato a livello regionale (+3,9%) dopo la Basilicata (+7,9%). (la Repubblica)