Udinese, Runjaic: "Sconfitti dopo una delle nostre migliori gare"

BERGAMO, 10 NOV - "Non sono felice del risultato, è un peccato tornare a casa senza punti dopo una delle nostre migliori prestazioni. Se avessimo segnato il secondo gol, la partita sarebbe finita in modo diverso". Così Kosta Runjaic, allenatore dell'Udinese: "Siamo riusciti a metterla sotto pressione creandole problemi, perciò non è bello tornare a casa a mani vuote. Non è questione di esperienza, il risultato fa parte del processo di crescita - prosegue il tecnico bianconero -. (Voce Giallo Rossa)

Ne parlano anche altri giornali

BERGAMO, 10 NOV - "Non era facile cambiare scheda dopo aver difeso male nel primo tempo e giocato peggio. (Tiscali)

"Se l'Aia s'è scusata col Monza con una lettera per un episodio, io mi aspetto un libro. Vengo in sala stampa quando c'è qualcosa che non è giusto e stavolta, oltre a un gol buono annullato, c'era un rigore grande come una casa". (Voce Giallo Rossa)

Prosegue, tornando su una recente sfida anch'essa segnata da episodi: "Era bravissimo e contro il Milan trovò un gol annullato per un millimetro, mentre oggi non si vede un rigore. Udinese, Nani: "Scuse al Milan? Per noi mi aspetto un libro" (Milan News)

Atalanta, vittoria di valore: la sosta ci permette di gustare il secondo posto

Capolista per qualche ora. L’Atalanta di Gasperini guadagna la vetta a 25 punti fino al big match di questa sera tra Inter e Napoli, ribaltando la gara contro una bella Udinese, che nel primo tempo però spreca troppe palle gol (6 tiri in porta, una sola rete). (Corriere della Sera)

Il difensore che fu non usa mezzi termini per analizzare la vittoria in rimonta con l’Udinese: “Partita difficile contro una squadra ostica ed imprevedibile che in questa prima parte di campionato ha alternato partite straordinarie ad altre non proprio perfette”. (Calcio Atalanta)

Nulla di grave, ma la pausa consentirà di recuperare tutti al meglio curandosi e lavorando a Zingonia in tranquillità. Benedetta sosta, che arriva quando la squadra accusa visibilmente la stanchezza fisica e mentale di venti giorni vissuti a tavoletta, e soprattutto quando il tributo in termini di infortuni comincia a farsi pesante. (L'Eco di Bergamo)