Sobriamente, eleggendo Francesco a resistente
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“Festeggiate, ma sobriamente!”, tuona l’esecutivo. Sarebbe da considerarsi adeguato l’avverbio consigliato dal governo in merito alla celebrazione del prossimo 25 aprile? Non credo che questa ricorrenza abbia assunto qualche volta le impronte di una sfrenata festa collettiva, dove l’eccitabilità era tale da richiamare un baccanale o un lupanare di epoca antica, tanto per intenderci. In via di massima è sempre stata una manifestazione moderata, forse anche troppo tipica delle giornate commemorative, legata rigidamente al significato politico e ideologico che porta in sé, che, oltre a un valore di rinascita, conserva un contenuto di eredità storica congiunto alla sofferenza, alla limitazione della libertà e alla lotta per riconquistarla. (Gli Stati Generali)
La notizia riportata su altri giornali
L'accusa che viene mossa dalle opposizioni di governo è di aver prolungato appositamente il lutto nazionale fino al 25 aprile per oscurare le celebrazioni della Liberazione. " Ma davvero ci sono polemiche per la proclamazione del lutto nazionale di cinque giorni? ". (il Giornale)
È questa la modifica al programma della cerimonia del 25 aprile in ottemperanza alla «sobrietà» invocata dal ministro Nello Musumeci in rispetto ai cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. (Libertà)
Corteo del 25 Aprile, il sindaco di Milano Sala: "Non so cosa intenda il governo con 'sobrio'" (La Stampa)
A Domodossola è stato cancellato il tradizionale corteo del 25 aprile e non sarà presente la banda musicale. (Il Giornale d'Italia)
È del tutto scontato infatti che i giorni del lutto per la scomparsa del Pontefice debbano essere improntati al rispetto del dolore collettivo. Ma è anche assai probabile che quell’inopinato richiamo alle buone maniere venuto da Palazzo Chigi voglia essere un modo, non proprio disinteressato, per derubricare i “festeggiamenti” antifascisti. (La Stampa)
Forse non è chiarissimo a lorsignori che siedono al governo che il 25 Aprile non è carnevale né capodanno né il gay pride. (Il Fatto Quotidiano)