Mufasa è un film spettacolare che incanta e stupisce
Il re leone È una storia di destini scritti e di scelte che li cambiano in corsa, quella di Mufasa e di suo fratello acquisito Taka, i due protagonisti del prequel del Re Leone che racconta come il leoncino orfano è riuscito a diventare sovrano e leader della savana. Il nuovo, attesissimo, live action Disney esce nelle sale italiane giovedì 19 dicembre, pronto a scaldare cuori e a far spalancare gli occhi del pubblico di tutte le età che vorrà godersi la magia delle feste al cinema. (Today.it)
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Nuovi contenuti in italiano del sequel/prequel di Disney con le voci italiane di Luca Marinelli, Marco Mengoni, Elodie, Elisa, Stefano Fresi e Edoardo Leo. Mufasa: Il Re Leone – clip e featurette in italiano e nuovo poster del sequel Disney (Al cinema) (Cineblog)
Il risultato? Un copia incolla dell’originale, ma senza magia. La Disney lo fa ancora. (Panorama)
Dal oggi, 19 dicembre arriva nelle sale italiane Mufasa: Il Re Leone, il nuovo attesissimo live action Disney che racconta le origini del leggendario re della Savana e che fa già discutere. Il film, diretto da Barry Jenkins, esplora l’infanzia e l’adolescenza di Mufasa, mostrando come sia diventato il leader saggio e coraggioso conosciuto nel classico Disney. (L'Architetto)
Barry Jenkins riscrive i destini di Mufasa e Scar, tra le vie del western e del dramma fraterno. Chi mai avrebbe potuto immaginare che questa formula si sarebbe adattata un giorno, perfino alla saga familiare senza tempo del Re leone? Barry Jenkins, a distanza di sei anni dalla sua ultima regia Se la strada potesse parlare, torna al cinema con Mufasa: il re leone (MYmovies.it)
Il 19 dicembre arriva nelle sale il prequel di "Il Re Leone" Giulia Ausani (Tv Sorrisi e Canzoni)
Il re leone era un film sostanzialmente monarchico, che proprio in quell’idea di regalità, epica e predestinazione trovava il suo senso. Era un’esaltazione della famiglia e, quindi, del cerchio della vita: i figli che prendono il posto dei padri per fare le stesse cose con i medesimi valori (esattamente l’ideale conservatore delle monarchie, ovvero non cambiare mai nulla) e, ovviamente, del coraggio e dell’assunzione di responsabilità. (WIRED Italia)