Ve l’avevamo detto: l’Europa compra troppe armi dagli Usa ed è un grosso problema
Il Rapporto all’Unione Europea di Mario Draghi, ex premier e presidente della BCE (Banca Centrale Europea), sul rafforzamento della competitività del Vecchio Continente nel settore della Difesa, ha il merito di aver messo ufficialmente nero su bianco una problematica che si è ingigantita con l’aumentare della spesa per gli armamenti a seguito dell’avvio del conflitto in Ucraina: i Paesi UE acquistano troppo dagli Stati Uniti (Inside Over)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il documento che guiderà le decisioni della futura Commissione guidata da Ursula von der Leyen sostiene che una possibile messa al bando delle sostanze per- e polifluoroalchiliche nell’Ue avrebbe un impatto negativo sullo sviluppo e produzione di tecnologie fondamentali per la transizione energetica. (Vita)
Non basta spendere di più, bisogna anche spendere meglio. Secondo i dati del Sipri citati nel documento, la spesa militare totale nei paesi Ue nel 2023 era di 313 miliardi di dollari, circa un terzo di quella degli Stati Uniti (916 miliardi) e di poco superiore alla Cina (296 miliardi). (Il Sole 24 ORE)
E siccome la malattia è di quelle mortali, occorrono non pannicelli caldi ma medicine forti e risolutive. Certo è che Draghi di economia se ne intende, e spero gli diano retta, e scuciano i miliardi. (Secolo d'Italia)
Sì, è vero, ci siamo sbagliati. Guerre e crisi rovesciano sempre le gerarchie delle evidenze e anche delle utopie. (La Stampa)
Due eventi di assoluta rilevanza geopolitica perché relativi il primo al destino dell’Europa, al bivio tra rilancio e declino, il secondo alla guida del Paese più potente del mondo dal punto di vista economico e militare, ancora una volta al crocevia tra l’isolazionismo dell’America first di Trump e l’internazionalismo della Harris. (Tuttoscuola)
Egli, al di là delle simpatie o meno che suscita il personaggio, non fa giri di parole e afferma in maniera chiara che è in gioco la sopravvivenza dell’Europa, non solo sotto l’aspetto economico, ma sulle ricadute sul piano della tenuta sociale degli stati membri. (flp scuola foggia)