La Formula 1 pensa alla Thailandia: Domenicali a colloquio con il premier per un nuovo gran premio
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La Formula 1 potrebbe espandersi ancora e l'indizio arriva dalla Thailandia. Il presidente di Formula One Group Stefano Domenicali ha incontrato il premier Paetongtarn Shinawatra per parlare di un ingresso del paese del Sud-Est asiatico nel calendario del Mondiale aprendo le porte a uno stato che da anni manifesta la volontà di passare alle quattro ruote dopo essersi già inserito nel Motomondiale., La conferma è arrivata dal diretto interessato con Domenicali che ha parlato di un colloquio al termine del primo appuntamento stagionale: "Sono lieto di aver incontrato Paetongtarn Shinawatra, primo ministro della Thailandia. (Sport Mediaset)
Su altre fonti
Un altro GP in arrivo nel calendario del Mondiale? Terminato il Gran Premio dell'Australia Stefano Domenicali, CEO di Formula 1, è volato a Bangkok, dove ad attenderlo c'era la premier Thailandese Paetongtarn Shinawatra. (Sky Sport)
Stefano Domenicali rimarrà al timone della Formula 1. Lo ha annunciato in una nota ufficiale la stessa Liberty Media, società proprietaria della competizione, aggiungendo che il manager italiano manterrà la sua carica di ceo e presidente per altri cinque anni, fino al 2029. (il Giornale)
"Può essere un rinnovo a vita, quella di Formula 1. Sono molto contento, ma sono contento di condividerla con chi ama questo sport e chi nel nostro paese ama questo sport. É una responsabilità importante che condivido con il mio gruppo di lavoro, ma la Formula 1 è una piattaforma interessante, sia a livello sportivo, di intrattenimento. (F1-News.eu)
Poche ore fa vi abbiamo parlato dell’incontro avvenuto a Bangkok, capitale della Thailandia, tra il Presidente e CEO di F1, il manager italiano Stefano Domenicali, e la Prima Ministra Paetongtarn Shinawatra (leggi qui). (Formulacritica)
In particolare, dopo l’acquisto da parte di Liberty Media di alcune quote della MotoGP, il futuro dell’imolese sembrava proiettato verso il motomondiale per riportarlo sotto i riflettori mondiali, esattamente come ha fatto con la Formula 1. (Automoto.it)
Bangkok si arrende a Pechino, riconsegnando della povera gente che sfuggiva alla persecuzione. Ma a chi interessa? Il 13 marzo, lo stesso giorno in cui a Bruxelles scoppiava lo scandalo della corruzione in cui sarebbe coinvolto il già molto chiacchierato colosso cinese delle comunicazioni Huawei, il Parlamento Europeo ha approvato una mozione di condanna della Thailandia per avere proditoriamente rimpatriato con la forza, il 27 febbraio, 48 profughi uiguri ‒ la mozione dice «almeno 40» ‒ che da un decennio cercavano scampo dalla Repubblica Popolare Cinese, dove sono oggetto di una persecuzione inaudita. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)