Migranti, giudice di Catania contro un trattenimento: «L'Egitto non è sicuro». Piantedosi: «Riprendere i trasferimenti in Albania»
Il braccio di ferro tra magistratura e governo sui migranti continua con il ministro dell'Interno che dà il via libera a nuovi trasferimenti in Albania, in virtù del nuovo decreto aggiornato al 23 ottobre con l'obiettivo di superare l'empasse creatosi dopo il primo viaggio, e un giudice di Catania che non ha convalidato il trattenimento di uno straniero proveniente dall'Egitto, perché considerato «Paese non sicuro» (la stessa formula utilizzata dai giudici di Roma e dalla Corte europea). (ilgazzettino.it)
Ne parlano anche altre fonti
Mentre riparte la missione della nave Libra della Marina militare nel Mediterraneo, altri due tribunali si pronunciano sul decreto “Paesi sicuri” varato dal governo dopo lo scontro sul protocollo con l’Albania per la gestione dei migranti. (Il Dubbio)
– Sui centri in Albania “nessuna marcia indietro, si va avanti”. Roma, 4 nov. (Agenzia askanews)
«La politica deve poter decidere. Questo è il punto, non un altro. (Corriere Roma)
A dirlo è un pronunciamento del giudice di Catania che non convalida il fermo di una persona migrante arrivata in Italia dallo Stato giudato da Abdel Fattah al-Sisi. Una decisione sufficiente per innescare la polemica, anche perché è la prima dopo l'emanazione del decreto con l'elenco dei Paesi considerati "sicuri". (Tiscali Notizie)
In Italia, però, i giudici continuano a non convalidare i trattenimenti nei centri, nonostante il decreto legge approvato in tutta fretta dal governo lo scorso 21 ottobre che ha riformulato la lista dei Paesi sicuri. (ilmessaggero.it)
“La decisione dei giudici del Tribunale di Catania appare perseguire l’unico fine di ostacolare qualsiasi azione volta a contrastare l’immigrazione illegale di massa, nonché a rendere difficili - se non impossibili - i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia. (Civonline)