Alzheimer, bloccare un enzima per fermare la degenerazione del cervello

Contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici della malattia di Alzheimer bloccando l’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) con un farmaco somministrato tramite spray nasale. È l'affascinante ipotesi cui stanno lavorando alcuni ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences). (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Contro l'Alzheimer nuove speranze per fermare la malattia. Ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma sono riusciti a bloccare il declino cognitivo e il danno al cervello in animali con la malattia, somministrando loro uno spray nasale a base di un farmaco sperimentale che 'spegne' un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) nel cervello. (- DottNet)

Gli Stati Uniti avevano approv… Un comitato indipendente, il National Institute for Health and Care Excellence, ha stabilito infatti che i benefici non giustificano il prezzo: 32 mila dollari per ciascun anno di trattamento. (la Repubblica)

A studiarne la realizzazione è un team di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma guidato dal prof. Claudio Grassi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, e dal prof. Punta all’inibizione di un enzima chiave (italiasalute)

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Continuano le ricerche riguardanti l’Alzheimer. Alcuni ricercatori hanno scoperto uno spray nasale, somministrato in via sperimentale su alcuni animali, capace di bloccare il declino cognitivo e il danno al cervello. (iLMeteo.it)

Il team di ricerca guidato dal Professor Claudio Grassi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, e dal Professor Salvatore Fusco, Associato di Fisiologia, ha scoperto che, inibendo nel cervello l’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC7) con un farmaco somministrato tramite spray nasale, si può contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici dell’Alzheimer. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

L’Italia,dal canto suo, ha messo in campo importanti risorse finanziarie, che ora possono essere investite promuovendo la sinergia tra la sanità pubblica, l’assistenza socio-sanitaria e sociale e la ricerca scientifica che, negli ultimi anni, ha fatto importantissimi passi avanti dal punto di vista diagnostico-terapeutico, dell’innovazione e della tecnologia. (IL GIORNO)