Sinner parla di Berrettini agli Us Open, ma chi è suo amico e chi no dopo il caso doping? Perché Alcaraz e Djokovic...

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MOW SPORT

Ci siamo, gli Us Open hanno preso finalmente il via, ma l’attenzione è ancora tutta concentrata sul caso doping di Jannik Sinner. L’italiano numero uno al mondo per la classifica Atp, lo scorso mese di marzo è risultato positivo al Clostebol, uno steroide anabolizzante vietato, ma è stato subito scagionato dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) per “assunzione inconsapevole” della sostanza; la positività, infatti, sarebbe dovuta a una pomata cicatrizzante utilizzata dall’ex fisioterapista e massaggiatore dell’altoatesino. (MOW)

Ne parlano anche altre fonti

Dopo la notizie della sua positività al farmaco proibito dal circuito Atp, sul numero uno al mondo si è scatenato un polverone mediatico. Di questo secondo gruppo fa parte anche l'ex leggenda del tennis André Agassi. (Liberoquotidiano.it)

E non ci è abituato. L’ormai celebre e mediatica questione del clostebol, il farmaco utilizzato dal suo ex fisioterapista che ha provocato – come dimostrato dall’indagine ITIA – la doppia positività del numero uno al mondo, scagionato due settimane fa dall’agenzia antidoping per “assunzione inconsapevole”, lo sta inevitabilmente condizionando allo Us Open (La Ragione)

Sono le dichiarazioni rilasciate a SuperTennis dal campione altoatesino dopo il caso Clostebol, viocenda che ha fatto il giro e che gli ha tolto serenità. Sono molto contento di quello che ha detto Matteo Berrettini, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. (La Stampa)

Roberto Tortora 28 agosto 2024 (Liberoquotidiano.it)

ROMA – “L’ultimo periodo non è stato semplice per me. Credo che ora piano piano stiamo cercando con il mio team di tornare alla normalità. Sono molto contento di quello che ha detto Matteo Berrettini, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. (Dire)

Gli US Open sono cominciati, ma nel mondo del tennis continua a tenere banco il caso Sinner, la vicenda legata al doping che ha diviso gli appassionati e gli stessi giocatori. Se infatti c’è chi, come Nick Kyrgios, indipendentemente da quello che sta emergendo, continua a ritenere che l’azzurro avrebbe dovuto incassare una squalifica, in molti hanno preferito prendere le parti dell’altoatesino, e altri ancora, come Djokovic, hanno scelto di spostare il focus su un altro tema: quello dell’equità da dover garantire a tutti i tennisti, anche a quelli di minor prestigio. (SportItalia.it)