Europa unita da pace e memoria: una piazza per il futuro
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La piazza, da sempre cuore pulsante delle città europee, torna a essere simbolo di unione e confronto. Tra cattedrali, municipi, università e mercati, questi spazi hanno ospitato nei secoli lo sviluppo di una civiltà che, pur parlando lingue diverse, ha trovato nell’umanesimo un terreno comune. Oggi, in un’epoca segnata da tensioni e incertezze, la piazza si trasforma nuovamente in un luogo di speranza, dove respingere la paura e affermare un’idea di Europa fondata sulla pace e sulla memoria condivisa.
A Roma, Piazza del Popolo è stata scelta come palcoscenico per una manifestazione che vuole ribadire l’importanza dell’Unione Europea come baluardo contro i sovranismi e i venti di guerra. L’evento, organizzato da Michele Serra, ha richiamato migliaia di persone, con bandiere dell’Ue e della pace a fare da sfondo. Nessun politico sul palco, ma tante voci diverse, unite da un comune sentire europeista. Tra i partecipanti, spicca la presenza di Leoluca Orlando, storico sindaco di Palermo ed europarlamentare eletto con il gruppo Alleanza verdi e sinistra, che ha definito l’Europa «l’unica speranza di futuro».
Non mancano, tuttavia, le divisioni. Il Partito Democratico arriva in piazza con posizioni non sempre allineate, mentre Movimento 5 Stelle e centrodestra scelgono di non partecipare. A pochi chilometri di distanza, a Piazza Barberini, si svolge una contro-manifestazione organizzata da Potere al popolo, contraria al riarmo dell’Ue. Un’altra iniziativa, guidata da Vannacci e Rizzo, si concentra invece sul tema della pace, partendo dalla Bocca della Verità.
Il mondo cattolico, da parte sua, si mobilita con una piattaforma autonoma e autorevole, radicata in un europeismo di lunga data. La sua presenza in piazza non è solo un gesto simbolico, ma un richiamo a tornare alle radici dei padri fondatori, per un’integrazione politica autentica e non strumentalizzata.