Sharon: Codacons,si indaghi su possibili omissioni sanitarie

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"Dopo le gravi dichiarazioni della sorella di Moussa Sangare", il 30enne che ha confessato il delitto di Sharon Verzeni, secondo cui, "nonostante tre denunce per violenze e lettere rivolte al sindaco e agli assistenti sociali, nessuno si sarebbe attivato per bloccare i maltrattamenti e aiutare il giovane a uscire dalla dipendenza da droghe", il Codacons chiede alla Procura della Repubblica di Bergamo di estendere le indagini verso gli enti locali competenti. (Necrologi Defunti – Annunci Necrologici - Necrologie Il Piccolo)

Su altre testate

«Non so perché, non c’è un motivo». BERGAMO. (La Stampa)

Nella sua traiettoria aveva incontrato anche quelli che invece ce l’hanno fatta, lo mostra la foto insieme a un gruppo di ragazzi che risale a diversi anni fa. In quello scatto di gruppo si riconoscono in posa con lui anche Ghali, Shade, Charlie Charles, Tedua e Izi. (Corriere della Sera)

Nel piccolo cortile dove si vedono i bidoni della spazzatura, una bicicletta e una seggiola girevole arancione da buttare, lei si ricorda ancora la piscinetta gonfiabile. Sono passati tanti anni, ora Moussa ne ha 30, ma anche dall’infanzia si può capire molto di una persona. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

E' cominciato nel carcere di Bergamo l'interrogatorio di Moussa Sangare il trentenne accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per aver ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni la notte tra il 29 e 30 luglio scorsi a Terno d'Isola. (Il Messaggero Veneto)

Lo fa notare il gip Raffaella Mascarino nelle 39 pagine di ordinanza con cui convalida il fermo e dispone che l'assassino resti in carcere. Nella casa che occupava a Suisio è stato trovata una sagoma cartonata, con un volto disegnato su un cuscino affisso in testa: «Aveva architettato come passatempo quello di lanciare coltelli» contro questa «rudimentale sagoma di cartone». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

All’interrogatorio di convalida, terminato poco dopo le 11, hanno preso parte anche il sostituto procuratore titolare dell’indagine, Emanuele Marchisio, e il suo legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Maj. (L'Eco di Bergamo)