Chiara Ferragni "tradita" dal socio Pasquale Morgese: "Ha votato contro il piano per salvare le sue società, non vede prospettive. Lei ormai è tutt'altro che attraente per la moda"
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Ora è ufficiale: c’è il via libera all’aumento di capitale di Fenice, la società titolare dei marchi di Chiara Ferragni. Non è stato un lunedì facile quello che ieri ha vissuto l’influencer, alle prese con due passaggi chiave per il futuro delle sue aziende: l’approvazione del bilancio 2023 – “in enorme ritardo” – e il semaforo verde ad un aumento di capitale pari a 6,4 milioni di euro, indispensabile per mettere in ordine i conti squassati dal “pandoro gate” e dal conseguente crollo reputazionale che nell’ultimo anno e mezzo ha travolto la vita e i business della Ferragni. (Il Fatto Quotidiano)
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Fenice, infatti, ha accumulato perdite per 10,2 milioni di euro tra il 2023 e i primi undici mesi del 2024. Dopo il Pandorogate e le sue conseguenze sulla vita dell’influencer, l’azienda ha bisogno di un’iniezione di liquidità da 6,4 milioni di euro per risollevarsi e ripartire. (OGGI)
L’assemblea ha dato il via libera all’aumento di capitale, segnando un nuovo inizio per l’azienda che fatica a direzionarsi dopo lo scandalo legato a pandoro-gate, costato già alcuni milioni di euro di perdite. (DiLei)
Chiara Ferragni riparte, pronta anche a sostenere tutto l’aumento di capitale (6,4 milioni) di Fenice, titolare dei marchi e società chiave del suo piccolo impero travolto dal pandoro-gate. L’imprenditore calzaturiero pugliese dopo aver contestato il bilancio, chiedendo chiarimenti e delucidazioni con oltre 30 domande, ha votato contro preannunciando l’impugnazione. (Corriere della Sera)

Gli azionisti dell'azienda a cui fanno capo i marchi di Chiara Ferragni hanno approvato il... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Via libera in assemblea all'aumento di capitale di Fenice, la società titolare dei marchi di Chiara Ferragni. Lo si legge in una nota in cui viene sottolineato che la delibera, con i termini posposti dall'amministratore umnico Claudio Calabi, è passata con il voto favorevole di Sisterhood e di Alchimia. (Corriere della Sera)
Voto favorevole di Sisterhood, la holding dell'imprenditrice, e Paolo Barletta (Alchimia, 40%). L'azionista di minoranza Pasquale Morgese ha votato contro e valuta l’impugnazione del bilancio (Engage)