Videoblob degli interventi dei big ad Atreju, tra prosecco, Gesù e lodi a Meloni. Del Debbio: “Giorgia profuma di popolo”
Retorica, interventi scollacciati, populismo e tante lodi a Giorgia: una premier in odor di santità. Paolo Del Debbio conduttore-condottiero, infiamma la platea infarcendo il discorso di parolacce e grandi salamelecchi alla padrona di casa: “Giorgia Meloni odora di popolo, anzi, profuma di popolo”. Galeazzo Bignami, fresco di nomina a capogruppo alla Camera, urla tutto il suo disprezzo per la sinistra. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
Giorgia Meloni infiamma la platea di Atreju, chiudendo la tradizionale kermesse di Fratelli d'Italia iniziata al Circo Massimo una settimana fa, e davanti a un 'tappeto' di bandiere tricolori lancia la sfida per il prossimo anno, ma soprattutto per il prosieguo della legislatura iniziata nel 2022 con la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche. (Adnkronos)
Sono le cifre dell'edizione 2024 di Atreju "La via italiana", che ha chiuso oggi i battenti al Circo Massimo di Roma con l'intervento del Presidente del Consiglio (Secolo d'Italia)
Giorgia Meloni lascia Atreju dal parcheggio allestito per l’occasione al Circo Massimo. Entrando in auto, la premier si è rivolta ai presenti all’esterno della struttura, che l’hanno salutata gridando il suo nome: “Vi voglio bene” è stata la risposta di Meloni, che poi è entrata in macchina e ha lasciato la manifestazione. (LAPRESSE)
Le frottole raccontate dalla sinistra non scalfiranno il lavoro che, da due anni, viene portato avanti con tenacia dal Governo di Fratelli d’Italia e del centrodestra”. Lo dichiara, in una nota, il deputato salernitano Imma Vietri, capogruppo di FdI alla Commissione Affari Sociali. (Agenda Politica)
La Professoressa di filosofia de La Sapienza, Donatella Di Cesare, proprio non ne vuole sapere di limitarsi a insegnare. La sua verve politica la deve comunque mettere pesantemente in campo. (Il Giornale d'Italia)
Ha iniziato proprio da Maurizio Landini, criticato per il suo incitamento alla rivolta sociale. Poi è stata la volta di Elly Schlein e della sua timidezza nell’affrontare la questione Stellantis: “Le si inceppa la lingua”. (Il Fatto Quotidiano)