Inps aggiorna Pensami, il simulatore per il calcolo della pensione

Inps aggiorna Pensami, il simulatore per il calcolo della pensione
Wall Street Italia ECONOMIA

I trentenni di oggi che hanno iniziato a lavorare da poco potranno andare in pensione tra i 66 anni e 8 mesi nel caso abbiano versato 20 anni di contributi e a 74 se non riesce a versare almeno 20 anni di contributi. Così chi è all’inizio del 1994 che ha cominciato a lavorare all’inizio del 2022 e abbia almeno 20 anni di contributi andrà in pensione di vecchiaia a dicembre del 2063 con 69 anni e 10 mesi di età. (Wall Street Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Con le ultime modifiche in materia pensionistica fatte dal governo guidato dalla premier Giorgia Meloni, infatti, anche il sistema si è dovuto adeguare per fornire quante più informazioni possibili, seppur simulate, sull'età pensionabile degli italiani. (QuiFinanza)

L'Inps ha aggiornato il simulatore "Pensami" per le pensioni e i dati emersi non sono confortanti. Ecco quanto emerso. (Quotidiano di Sicilia)

L'Istituto nazionale di previdenza ha comunicato di aver aggiornato il suo sistema alle nuove regole previste dalla legge di Bilancio. Si chiama 'Pensami' ed è il simulatore di pensioni dell'Inps con cui è possibile scoprire a che età si andrà in pensione, e non solo. (Fanpage.it)

A che età andranno in pensione i trentenni di oggi

L’Inps conferma le previsioni dell’Anief: un 30enne che inizia a lavorare oggi lascerà il servizio a quasi 70 anni. Dalle previsioni, che emergono consultando le proiezioni del nuovo simulatore Inps “Pensami – Pensione a misura” messo a disposizione di tutti sul sito web dell’istituto di previdenza, si evince anche che nel caso il lavoratore non abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno almeno tre volte l’importo mensile di quello sociale del 2024, pari a 1.603,23 euro, l’uscita dal lavoro si concretizzerà addirittura a 74 anni di età. (Orizzonte Scuola)

Più tardi e con un assegno più basso. Un disastro per i millennials - che peraltro andranno in pensioni col metodo contributivo - soprattutto se si tiene conto della sorte ben più lieta riservata a chi ha comodamente accumulato riserve, potendo contare su un metodo di calcolo più vantaggioso ossia quello retributivo: stiamo parlando dei pensionati attuali. (L'HuffPost)

Lo stesso trentenne andrà in pensione a 74 anni, invece, se non ha almeno 20 anni di contributi versati. I trentenni di oggi finiranno di lavorare a 70 anni circa, o a 74 anni nella peggiore delle ipotesi. (Today.it)