“Portarono il boss latitante da Cosenza a Bari con l’ambulanza guidata da un volontario”: 15 arresti tra i fiancheggiatori della ‘ndrangheta

Avevano aiutato il boss Leonardo Abbruzzese, elemento di spicco dell’omonima cosca di Lauropoli, nel Cosentino, favorendone la latitanza. Perfino con modi ingegnosi. Per dire: il 17 ottobre dello scorso anno sarebbe stato trasferito da Spezzano Albanese a Bari a bordo di un’ambulanza riconducibile ad un’associazione del Cosentino e condotta da un volontario di soccorso, in modo da eludere più agevolmente eventuali controlli di polizia durante il tragitto. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

CASSANO IONIO (CS) – L’operazione è scattata alle prime ore di oggi in provincia di Cosenza e a Bari. (Quotidiano online)

Quindici persone sono finite in manette con l'accusa di aver favorito la latitanza del boss Leonardo Abbruzzese, alias Nino Castellino, il capo della cosca degli zingari attiva a Cassano allo Ionio (Cosenza) catturato lo scorso anno in una villa a Bari (Today.it)

Avrebbero favoritola latitanza del boss ‘ndranghetista Leonardo Abbruzzese. Per questo motivo 15 persone sono state arrestate questa mattina nell’ambito di un’operazione condotta nelle province di Cosenza e Bari, dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza e della Compagnia di Cassano all’Ionio. (LAPRESSE)

Favorirono latitanza di boss calabrese: 15 arrestati, alcuni sono pugliesi - Senza Colonne News - Quotidiano di Brindisi

Continua.... futura autolinee-federico-agos-24 JonicaClima Calura MCDONALDAPP InnovusTelemia CompagniaDellaBellezza00 Quindici persone, tra cui 11 cosentini e 4 pugliesi, sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, accusate di favoreggiamento di latitante, estorsione e associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. (Telemia)

Pur di favorire la sua fuga, dalla Calabria in Puglia, un'associazione di volontariato cosentina era corsa in aiuto al latitante Leonardo Abbruzzese, 39 anni, a capo del clan di Lauropoli, conosciuti come quello degli "Zingari". (il Giornale)

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